BELLUNO Dopo aver sinteticamente illustrato le numerose chiese e chiesette della Parrocchia di Visome, ci spostiamo in quel di Cavarzano, per quelle della locale Parrocchia. Lo facciamo, come in precedenza, guidati dal libro di Vincenzo Caputo “Belluno. Uno sguardo a centoquindici chiese” al quale hanno collaborato, per cenni architettonici, l’architetto Roberto Reolon e, per la stesura delle cartine delle singole parrocchie il perito Aquilino Chizzalè e quindi lo scomparso Carlo Corsi. Il libro è stato stampato dalla tipografia Piave nel novembre del 2012 a cura dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali presieduto dal prof. don Sergio Sacco. Va ricordato che proprio Caputo nella sua introduzione spiega che “L’argomento, dedicato a tutte quelle comunità che, spinte dalla fede, hanno contribuito nel passato a realizzare queste opere, patrimonio di tutti, pur essendo ovviamente già più volte trattato in modo specifico da conoscitori esperti d’arte e architettura, lo si ripropone affinché resti ulteriore memoria di quanto realizzato nel passato”. La rassegna si apre con la chiesa parrocchiale “Visitazione della Beata Vergine Maria” della quale l’autore ricorda che è stata terminata e benedetta l’8 dicembre 1967 con la prima pietra che fu posta il 23 maggio del 1963. Nelle intenzioni doveva far parte di un tempio nazionale dedicato alla Madonna della strada mentre è stata poi dedicata alla Visitazione della Beata Vergine Maria il 14 ottobre del 2001. I santi titolari della Parrocchia, istituita nel 1948, sono comunque Quirico e Giulitta, già titolari della vecchia parrocchiale.< Sll’interno dell’edificio sacro vi sono opere moderne ed una “Vergine adorante con Bimbo” dell’autore bellunese Andrea di Foro (secolo XV), proveniente dalla vicina e antica chiesa parrocchiale; la Via Crucis è invece opera di Gino Casanova. Reolon puntualizza dal canto suo: “Stile moderno, armonioso, lavorato a tutto tondo con massicce murature plastiche in calcestruzzo listato; l’unica aula con l’insolito pronao doveva costituire la cripta di una più ardita costruzione conica. La cripta, integrata con il tetto dell’adiacente canonica, doveva costituire la rampa di accesso ad una balconata aerea all’interno del corpo centrale rimasto incompiuto. Ed ecco la Chiesetta dell’ex villa Pagani-Cesa: confinante con la parrocchiale, il piccolo edificio sacro privato risale al XVIII secolo e sorge all’interno della proprietà già delle famiglie Pagani-Cesa, Trois, Vinanti ed ora Buzzatti. Una lapide collocata sopra l’entrata ha una breve scritta deteriorata dal tempo e poco leggibile. La semplice pianta rettangolare absidata con tetto a capanna è impreziosita dalla facciata d’ingresso con timpano ad arco racchiuso, ai fianchi, dai due portali delle campane. Chiesa dei santi Quirico e Giulitta: la prima notizia risale al 1346 mentre l’aspetto attuale è del tardo ‘500 ed inizio ‘600. Sull’altar maggiore una pala raffigura la Vergine con Bimbo e i santi Quirico e Giulitta e Carlo Borromeo, opera di Francesco Frigimelica il Vecchio. La pala d’altare di destra raffigura una Sacra conversazione con Vergine e bimbo in trono, il piccolo Battista, i santi Michele Arcangelo e Antonio Abate, in alto il Padre eterno. Gran parte delle pareti – insiste Caputo – sono coperte da antichi affreschi; internamente e ai lati della porta principale due tele del ‘600, un Crocifisso in legno del XVI secolo, una via Crucis del pittore Vardanega. E’ stata parrocchiale dal 29 agosto 1848 fino al 1967, anno di ultimazione di quella attualmente dedicata alla Visitazione. Così Reolon: “… Notevole il campanile con cella a bifore sui quattro lati sormontata da un alto tamburo ottogonale e da una cuspide piramidale molto alta che aiuta a snellire il tozzo fusto…”. Santa Maria Maddalena nella località La Vigna: la cappella sorge all’interno della recinzione della villa detta Zanussi (precedenti proprietarie le famiglie Butta e Doglioni). Costruita nel 1742 con un altare in origine collocato nella chiesetta dElla villa Doglioni di Cusighe. Sul pavimento le pietre tombali di alcuni componenti delle famiglie Doglioni e Zanussi; vi si conserva la mano destra del noto scrittore Lucio Doglioni, morto nel 1803. Il tutto passò per acquisto nel 1927 alla famiglia Marchetti e per eredità, nel 1994, a Giovanni Dalla Bernardina. Secondo Roberto Reolon si tratta di “una pregevole cappella privata caratterizzata da una ricca facciata meridionale lavorata con portali, pilastri e cornici in pietra di Castellavazzo. E’ immersa in un rigoglioso giardino che l’avvolge e quasi la protegge. Il manufatto ha bisogno di un’accurata manutenzione alle pareti intonacate, agli elementi lapidei e agli infissi per contrastare il degrado in evidente formazione”. San Martino di Tours a Sopracroda. Vincenzo Caputo specifica che “la chiesa come è allo stato attuale è del XVII secolo. Sorge su una piccola altura e vi si accede anche per una breve scalinata. L’altare ha una pala raffigurante San Martino in abiti vescovili, San Sebastiano e in alto la Vergine con Bimbo”. Tutto attribuito a Pompeo Frigimelica. All’interno, sopra l’entrata principale, un dipinto raffigura la Vergine, Sant’Antonio da Padova che regge il Bambino e, a lato, San Giuseppe. Sotto l’arco trionfale un Crocifisso del XVIII secolo; una Via Crucis è opera moderna del pittore Vardanega. La chiesa frazionale è caratterizzata da un inconsueto pronao con tetto ad unica falda inclinata e addossata al campanile la cui particolare posizione e l’ubicazione elevata sulla collinetta dona una caratteristica prospettiva al paesaggio circostante. Concludiamo con la chiesa di San Michele Arcangelo della località San Micél di Sopracroda, che risale al 1514. E’ estremamente suggestiva sia per la sua armoniosa semplicità che per la posizione solitaria alle pendici del Col di Roanza sopra la zona di Col Fiorito. Sull’altare il paliotto raffigura un sacerdote ebreo mentre la pala “Vergine e Bimbo fra i santi Michele e Daniele” per motivi precauzionali è depositata altrove e sostituita da una gigantografia, Sotto l’arco trionfale è collocato un crocifisso legno settecentesco. Viene infine evidenziato che questa piccola chiesa è dotata di tutte le classiche caratteristiche degli edifici di culto che è buona la conservazione degli elementi, per una costante (e, aggiungiamo noi, apprezzata e magari fosse così ovunque – ndr.) manutenzione.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Vincenzo Caputo): la parrocchiale di Cavarzano; la chiesetta della villa ex Pagani-Cesa; l’ex parrocchiale dei santi Quirico e Giulitta; la cappella di Santa Maria Maddalena nella località La Vigna; la chiesa di San Martino di Tours a Sopracroda; il cinquecentesco edificio sacro di San Michele Arcangelo nella località San Micél.