BELLUNO I tecnici incaricati dalla Provincia di Belluno hanno effettuato una serie di sopralluoghi a Valle di Cadore, lungo il versante sotto l’abitato di Costa di Sotto, dove c’è il dissesto che sta minacciando la chiesa di San Martino. L’ultimo proprio in questi giorni, con l’obiettivo di determinare lo stato dei luoghi e soprattutto l’evoluzione del movimento franoso. I geologi hanno percorso tutto il versante, dalla chiesa fino alla strada comunale di Costa-Perarolo, e hanno rilevato – come è scritto nella relazione di sopralluogo – «una situazione di marcato dissesto geologico, lungo tutta la fascia di versante che dalla chiesa di San Martino si spinge con direzione est, verso la località di Val. Oltre al ribaltamento di molte piante di resinose, la linea di dissesto lungo il ripido versante della val Boite, si evidenzia con una fascia contraddistinta da marcate fessurazioni e profonde fratture nel terreno che potrebbero nel tempo evolvere con una dinamica degenerativa analoga a quella che sta attualmente interessando la parte più meridionale della dorsale su cui poggia la chiesa». Al termine del sopralluogo, è stato concordato che l’esecuzione di possibili interventi di consolidamento e di messa in sicurezza dell’abitato di Costa di Sotto dovrà essere preceduto da una attenta e profonda indagine, per determinare le condizioni geologiche e di stabilità del tratto di versante. «A brevissimo procederemo con due o tre sondaggi geognostici profondi – spiega il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi -. I tecnici installeranno alcune strumentazioni e una centralina di acquisizione dati. Dall’analisi di quei dati, potremo avere un quadro più chiaro della situazione. Solo così è possibile ipotizzare eventuali interventi davvero utili. La situazione di Valle è particolare e complessa, e la Provincia intende considerare tutte le possibilità; proprio per questo in mattinata ci siamo confrontati anche con il vescovo, e la settimana scorsa ero stato personalmente a Valle, per parlare con la sindaca. Come sempre, siamo attenti ai problemi e alle richieste dei territori, anche i più periferici».