BELLUNO Il turismo invernale è in netta difficoltà. E la Provincia ha voluto verificare la situazione. Nei giorni scorsi, i consiglieri provinciali Danilo De Toni (delegato al turismo) e Massimo Bortoluzzi (impianti a fune) hanno fatto visita agli impianti del comprensorio Civetta per portare solidarietà agli addetti ai lavori. «Abbiamo scelto il Civetta in rappresentanza di tutti gli impiantisti, perché lì sono stati fatti importanti lavori di aggiornamento e implementazione. E perché sono in previsioni ulteriori miglioramenti» spiegano De Toni e Bortoluzzi. «Miglioramenti che dopo un inverno sotto effetto Covid sono resi difficili dalla situazione economica, ma restano fondamentali per far crescere il settore dello sci e del turismo montano». Sono tre i piani presentati in Provincia dallo Ski Civetta: il primo riguarda Alleghe; il secondo la sostituzione di un impianto a Zoldo; e poi c’è Palafavera, dove è stato messo in campo un progetto che ha previsto anche lo spostamento di un biotopo in collaborazione con gli uffici di Palazzo Piloni, quindi in un’ottica di sostenibilità ambientale. «La sostenibilità che oggi serve alla montagna è quella economica e sociale, in un anno veramente difficile per il nostro territorio e per le attività economiche. È per questo che oltre alla solidarietà abbiamo voluto varare una misura precisa di sostegno per le attività turistiche – spiegano De Toni e Bortoluzzi – anche a seguito dell’incontro a Roma con il ministro D’Incà, durante il quale abbiamo presentato l’agonia del settore sci e del turismo, chiedendo ristori puntuali ed efficaci». La Provincia, infatti, all’interno della cosiddetta “manovra Covid” (10 milioni di euro complessivi, tra cofinanziamento provinciale e Fondo Comuni confinanti) ha inserito anche 500mila euro a favore delle società di impianti di risalita. «Abbiamo scelto gli impianti perché rappresentano il motore attorno a cui ruota il turismo invernale – continuano De Toni e Bortoluzzi -. Dare contributi alle attività ricettive e ristorative sarebbe stato possibile, ma avrebbe significato polverizzarle e di fatto renderle quasi inutili. Oltre a questo, abbiamo sollevato la questione indennizzi e ristori con il ministro D’Incà e torneremo alla carica per avere un sostegno economico. La montagna in questo momento ne ha estrema necessità, per poter sopravvivere e guardare già alla prossima stagione, che tutti ci auguriamo possa essere libera dal virus». La questione degli impianti a fune è stata affrontata di striscio anche nel recente vertice Provincia-Enel, durante il quale la società elettrica ha spiegato di aver già disposto l’investimento di 100 milioni di euro nel prossimo triennio per potenziare l’approvvigionamento elettrico per le Olimpiadi 2026. «In quest’ottica gli impianti saranno centrali e potranno davvero diventare uno dei vettori della mobilità integrata in montagna, non solo per lo sport – conclude il consigliere Bortoluzzi, delegato anche alle reti elettriche -. Bisognerà ragionare anche di isole energetiche, in modo che eventuali piccole emergenze non compromettano il funzionamento dell’intera rete».