REDAZIONE Riceviamo e pubblichiamo una lettera arrivata in redazione con i ringraziamenti all’Ospedale di Belluno e allo staff.
LA LETTERA
Non avrei mai immaginato che durante le festività di Natale e di fine anno tra il 2020 e il 2021 io e la mia famiglia ci trovassimo costretti a combattere contro la infezione da COVID, segregati in casa e fortunatamente assistiti da mia figlia, anche lei malata e Infermiera presso l’Ospedale di Belluno che, affiancata dai consigli del dr. Muzzolon e del dr. Boaretto, ha aiutato me e mio marito a superare una prova inimmaginabile, fra bombole di Ossigeno, iniezioni e fleboclisi che hanno trasformato la nostra casa in una stanza di ospedale. Ma una volta usciti, come molti nostri concittadini, da questo incubo, una volta ripresa la vita che questo flagello ci consente, fatta di auspici per lo scampato pericolo e poche distrazioni, è arrivato il peggio. Mi sono trovata improvvisamente a cadere in uno stato di incoscienza, e subito dopo a risvegliarmi completamente paralizzata alla parte destra del corpo, impossibilitata a parlare e con un profondo senso di angoscia. Probabilmente una conseguenza dell’infezione da Coronavirus. La corsa in ambulanza verso l’Ospedale di Belluno, la diagnosi immediata ed una possibile condanna ad una menomazione gravissima: ictus cerebrale sin con emiplegia destra ed afasia. Immediatamente presa in carico dalla equipe della Neurologia di Belluno, diretta dal dr. Ferracci, e sottoposta ad un trattamento detto “trombolisi”, che pur gravato da rischi di seri effetti collaterali, è stato gestito in modo tale da portarmi in brevissimo tempo ad un totale recupero. Pur essendo profondamente credente, sono convinta che in casi come il mio, solo la competenza dei medici che mi hanno curato e non una entità soprannaturale abbiano fatto il “miracolo” di restituirmi alla mia famiglia nelle stesse condizioni precedenti all’ictus che ha messo in pericolo la mia vita. A loro e a tutti gli “angeli” che vegliano sulla incolumità di persone fragili, anziane e angosciate per la paura che da un anno ci attanaglia, vanno i miei più sinceri e devoti ringraziamenti.
Sara Carlin.