OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
BELLUNO L’ex capoturno della Epta Costan, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale collegiale. La sentenza lo ha ritenuto colpevole di atti persecutori nei confronti di un’operaia e di due episodi di palpeggiamenti più recenti. Tuttavia, il tribunale ha deciso di non procedere per gli episodi più datati a causa della querela presentata tardivamente. I giudici Coniglio, Montalto e Cittolin hanno considerato prevalentemente le attenuanti generiche rispetto alle aggravanti, infliggendo anche cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e un anticipo di 10.000 euro come risarcimento danni. Tuttavia, sarà necessario un procedimento civile per cercare di ottenere il resto del risarcimento.
Gli atti persecutori si sono verificati tra l’autunno del 2018 e settembre 2020, con continui messaggi e appostamenti sia sul luogo di lavoro che vicino alla casa della vittima. Le comunicazioni via WhatsApp includevano proposte esplicite di atti sessuali, con linguaggio volgare e dettagli anatomici. Le due violenze sessuali più recenti sono avvenute il 7 agosto 2020, quando l’operaia è stata palpeggiata alle spalle, e il 30 ottobre, quando Barp l’ha abbracciata e tentato di compiere atti sessuali non consensuali.
La sentenza di primo grado è soggetta a motivazioni e può essere oggetto di appello entro novanta giorni.