VENEZIA “La vicenda dello stambecco ritrovato lo scorso agosto nei pressi del lago di Sorapis con una scatoletta di tonno incastrata in bocca, morto dopo un intervento al quale non hanno fatto seguito le necessarie cure, è emblematica di una pessima gestione della Regioen sul fronte della tutela della fauna selvatica”. Il giudizio è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, in occasione della risposta d’aula ad una sua interrogazione sul caso. L’esponente dem quattro mesi dopo ricordato come “successivamente all’intervento chirurgico eseguito per liberarlo dalla scatoletta incastrata e medicarne le ferite, l’animale è stato lasciato nuovamente in libertà non appena terminato l’effetto dell’anestesia. Questo gli è stato fatale. Ma se ci fosse stato un Centro di recupero per gli animali selvatici nel territorio bellunese, questa morte dolorosa sarebbe stata scongiurata”. Secondo Zanoni, che ha contestato all’assessore Corazzari “una risposta da antologia veterinaria ma priva di spiegazioni convincenti”, il motivo che sta a monte di questo epilogo va ricercato nella “miope programmazione regionale in materia di tutela degli animali selvatici, cui si aggiunge un mancato rispetto delle stesse leggi regionali e nazionali. La creazione dei CRAS territoriali è infatti prevista dalla normativa vigente, ma di questo il governo regionale non ha tenuto conto. Ricordo che in Triveneto gli esemplari di stambecco sono 6-700: un patrimonio che doverosamente deve essere tutelato”. Ed in conclusione osserva come “Zaia ha dedicato a questo stambecco addirittura un paio post sulla sua pagina Facebook: inviterei il presidente a fare qualche post in meno e a realizzare un centro di recupero fauna selvatica in più, quello per la provincia di Belluno. Una carenza di cui è perfettamente a conoscenza visto che nel tempo ho indirizzato alla sua Giunta una decina di interrogazioni sulla questione”.
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