BELLUNO Se passate da piazza Vittorio Emanuele, stasera, guardate il Teatro Comunale: perché sarà diverso da come siete abituati a vederlo. Se non avete in programma di passare da lì… cambiate programma. La facciata del Teatro prima diventerà colorata (ma non sveliamo come) e poi, dopo un breve gioco di luci, sarà abbracciata dal tricolore. Un segnale di speranza e di ripartenza, un messaggio di unità nazionale e di valori condivisi, con la Festa della Repubblica (2 Giugno) ormai alle porte. Il Corriere delle Alpi ha proposto al Comune di Belluno questa idea, che sarà realizzata da Paolo Grossi di Musicstaff Italia, come omaggio alla città. I preparativi cominceranno nel pomeriggio: grandi fari saranno puntati verso la facciata storica dell’edificio, uno dei simboli cittadini, costruito nel 1833-35 in uno stile neoclassico, su progetto dell’architetto feltrino Giuseppe Segusini. Paolo Grossi, toscano, è un musicista e un affermato organizzatore di eventi ma da anni si è specializzato anche nella realizzazione di illuminazioni speciali. Fa danzare colori e immagini: alla Reggia di Caserta ha fatto “sgretolare” la facciata in un lungo show mozzafiato. Con l’entrata in scena (sgradita) della pandemia, ha deciso di girare l’Italia omaggiando i luoghi di una bandiera virtuale, un abbraccio per ricordare le vittime del Covid-19 e per guardare al futuro con serietà e speranza. Insieme al Corriere delle Alpi, e grazie all’accoglienza fondamentale del Comune che mette a disposizione un suo “gioiello”, a Belluno dipingerà di luce il Teatro. Grossi ha reso tricolore anche la Torre di Pisa, in una notte memorabile, di silenzi e coprifuoco; ha fatto lo stesso con monumenti, mura, palazzi storici, caserme di forze dell’ordine, sedi di giornali. «Il mondo dell’intrattenimento soffre – dice – il mio intento è far capire che noi, che lavoriamo in questo settore, esistiamo. E abbiamo una straordinaria passione. Vestire di tricolore i monumenti italiani, omaggiando le città, ha un costo. Ma ha anche un senso. Tanti guardano un evento ma pochi si ricordano di chi lavora dietro le quinte». Appuntamento dalle 21 in poi. Oltre ai colori, risuoneranno davanti al Teatro le note di un sax suonato in modo magistrale: l’inno di Mameli e il Silenzio, per non dimenticare.
(fonte: Corriere Delle Alpi – foto: Tripadvisor)