VENEZIA Sono tornati a riunirsi gli Stati Generali dell’Occhialeria. Un tavolo di confronto nazionale nato un anno fa a Longarone spinto all’epoca dall’esigenza del mondo sindacale e imprenditoriale di fare il punto su un settore di riferimento per il PIL nazionale che ha la peculiarità di avere la sua massima espressione produttiva proprio in Veneto. I temi trattati un anno fa furono quelli relativi all’aggiornamento delle competenze delle imprese e dei lavoratori, il maggiore sostegno all’internazionalizzazione, oltre a porre l’accento sulla difesa del vero Made in Italy. Un anno dopo, e con i danni di una pandemia ancora in corso, sono stati ripresi tre macrotemi, alla luce di una cassa integrazione che ha registrato un aumento del 1.850%, di un crollo delle assunzioni a tempo determinato per i lavoratori con bassa qualifica e di una necessità, nell’unico segno positivo, delle assunzioni per professioni ibride e di alto profilo. Il prossimo incontro degli Stati Generali dell’Occhialeria è previsto entro la fine dell’anno.
“Il mondo del lusso – dice l’assessore Elena Donazzan – ha subito il peggior contraccolpo da questa pandemia: le produzioni italiane e l’occhiale, divenuto riferimento di questo segmento di consumo, devono fare i conti con l’annullamento dell’importante fiera MIDO di Milano, della chiusura di molti negozi di lusso negli aeroporti e nelle maggiori città di tutto il mondo, oltre ad un arresto del turismo con grande capacità di spesa che veniva in Italia per acquistare questo tipo di beni tuttavia, oggi, abbiamo riallacciato il filo del pensiero di uno sviluppo possibile per un distretto dai confini e dall’identità precisi, per il quale molti strumenti sono già alla valutazione delle parti”.