di RENATO BONA
Volentieri proseguiamo la rilettura di “Un secolo in corriera nella provincia di Belluno”, il pregevole libro voluto da Dolomitibus nel luglio 2000 (stampa tipografia Piave di Belluno) e curato da Renato Fiabane e Lionello Fiori, con la preziosa collaborazione di Gianni De Vecchi e di molti altri (compresi enti ed associazioni che hanno comunque contribuito) che entusiasticamente si sono prestati a fornire testimonianze, documenti, immagini. In questa occasione ci soffermiamo su tre capitoli: “Dalle carrozze alle corriere sulla Pedemontana da Cesiomaggiore a Feltre”, “La ditta Mognol e il servizio di autocorriere da Cesiomaggiore”, “Breve storia degli Autoservizi Monego di Santa Giustina Bellunese”. Con notizie fornite da Fiorino De Zordi di Villabruna di Feltre si ricorda che nel primo decennio del ‘900 esisteva a Cesiomaggiore una linea postale e passeggeri che collegava Cesiomaggiore, Can, Toschian, Soranzen, Salgarda, Villabruna, Foen, Pedavena e Feltre. Della linea era titolare Antonio Cecchin detto “il Toto” con due carrozze tirate da cavalli: il “Londò” (se ne serviva per prelevare la posta a Feltre e consegnarla nei vari uffici postali situati sulla linea, servizio sospeso solo durante la Grande Guerra) e la “Timonella”; questa seconda con 3-4 posti era coperta da una tela mobile e dietro aveva un cassone chiuso riservato alla posta. Il primo invece, più voluminoso, aveva le ruote anteriori più piccole e le posteriori più grandi con copertura fissa. Con questa, Cecchin si spostava anche fino a Primolano, per portare alla stazione ferroviaria gli emigranti che partivano per lavorare in Germania. Più avanti nel tempo ebbe un’altra carrozza, la “Giardiniera” pure tirata da cavalli (venivano cambiati a Villabruna) con due panche in legno poste sui lati, una di fronte all’altra. Era utilizzata soprattutto nei giorni di mercato, il martedì e venerdì. Sulle carrozze una targhetta indicava il nome del proprietario il quale pagava una tassa annua per utilizzare il “veicolo a trazione animale”. Risale al 1923-26 l’iniziativa di Giorgio Cecchin, figlio di “Toto”, di utilizzare i mezzi a motore compreso “un 18 BL residuato bellico modificato con panche e un telo come copertura, sul quale si saliva dalla parte posteriore grazie a degli scalini”; altro mezzo disponibile “la Tofana” nota anche come “coriereta”: messa in moto a manovella, fari che funzionavano a carburo… Un dipendente omonimo dei proprietari: Giovanni Cecchin, detto “Nani Tiziot” era “persona così versatile da riparare di tutto in una piccola officina: dalle biciclette alle moto, dalla corriera all’organo della chiesa, a qualsiasi oggetto che avesse dei congegni meccanici”. Verso il 1935 la linea fu ceduta alla ditta Mognol di Cesiomaggiore da Cecchin che cessò l’attività. Dopo il 1950 – si legge a proposito della “Mognol”, la linea Feltre, Soranzen, Cesio, San Gregorio, Santa Giustina per passeggeri e posta fu resa possibile grazie alla sistemazione ed allargamento della strada. Nel 1952 prese il via la linea Cesio, Pez, Villapaiera, Feltre e nel 1957 fu istituito il servizio urbano a Feltre, utilizzando tre piccoli autobus. Sempre in base alle notizie fornite agli autori del libro da Erminio De Gol di Cesiomaggiore, dal 1958-59 la linea Feltre-Belluno via Soranzen, Cesio, San Gregorio, Santa Giustina divenne gionaliera; la linea fu ceduta alla Buzzatti nel 1961; l’anno seguente il servizio urbano di Santa Giustina alla Monego Damiano e quello di Feltre alla Buzzatti e alla Zasio e così la Mognol cessò definitivamente l’attività. E siamo – con notizie fornite da Damiano Monego di Formegan – alla breve storia della Autoservizi Monego che, titolare proprio Damiano, iniziò l’attività nel 1962 con la linea Santa Giustina, Cergnai, Campel utilizzando un OM Supertaurus, acquistato dalla “Mognol”, e un autobus Alfa Romeo 450 a quattro marce acquistato dalla Andreella di Ponte nelle Alpi. Del 1964 l’acquisto della prima vettura nuova: Fiat 309/1 carrozzata Pietroboni che serviva come corriera di linea e da turismo per il trasporto degli emigranti e per servizi richiesti dai Patronati scolastici. Otto anni dopo ecco l’acquisto di un Fiat 306/3 da noleggio da rimessa, poi sostituito con un Fiat 343 nuovo, carrozzato Dalla Via. Con l’attivazione della “San Remo” confezioni prima a Bribano e poi a Mier di Belluno furono trasportate per due anni le maestranze a Caerano San Marco per l’addestramento. Due le linee attivate per la “San Remo”: Lamon, Arsiè, Mier e Sovramonte, Fonzas, Arten, Mier. Con l’aumento del lavoro, la Monego ampliò e rinnovò il parco macchine con un Lancia Esatau carrozzato Orlandi, un Fiat 682 Menarini, un Fiat 370 carrozzato Cameri, un Tigrotto carrozzato Pietroboni, un Fiat 470 Padane, un Poker Orlandi, un Neoplan 116 usato, un Volvo Bom 10 e uno del tipo Italia 99, due Setra. E’ del 1997 la cessione della linea Santa Giustina, Cergnai, Campel, degli autonoleggi e dei servizi atipici a Luca Monego, figlio del titolare.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Un secolo in corriera in provincia di Belluno”): la copertina del volume realizzato da Renato Fiabane e Lionello Fiori; anno 1948: l’autista della Mognol davanti al radiatore dell’autocorriera in servizio sulla Feltre-Cesio; Fiat 309/1 del 1964 e Om Tigrotto del 1959 carrozzati Pietroboni della ditta Monego Damiano; Anni ‘60: pullman OM Superorione, carrozzato Pietroboni, della ditta Mognol di Cesiomaggiore, a Lourdes in occasione di un pellegrinaggio.