Guecello, avo del grande Tiziano, fu podestà sotto i Caminesi dal 1321 al 1326 “Consapevole dei miei limiti, ma spronato da sentimenti di affetto che mi legano al paese natio e che ha dato i natali ai miei avi, dedico questo libro alle giovani generazioni di Pozzale, esortandole a conservare le nobili tradizioni lasciateci dai Da Forno, Da Rù, Da Cortà, Cargnel, Comis, Baldovin, Sopracolle, Forni, Fumei, Del Favero, Longiarù, Genova, Berton che, come da ricerche, sono i regolieri di Pozzale, e chiedo venia se ho omesso qualcuno”. Questa l’introduzione firmata da Giovanni Battista Da Forno Panizza, autore del libro “Storia di Pozzale di Cadore”, stampato dalla tipografia Praconi di Savignano sul Rubicone, Forlì, nel maggio 1983, “in memoria del mio caro Gioacchino”. E questa la chiusura delle oltre cento pagine: “La particolarità di Pozzale a conservare nei secoli la parlata ladina, a differenza del resto del comune di Pieve, che nel tempo si è venetizzato, viene messa in evidenza da coloro che s’interessano di lessico ladini-cadorini. Ai giovani pozzalini, che amano il loro paese, il compito di partecipare con maggior convinzione si movimenti ladini, soprattutto per conservare il nostro dialetto. La spontaneità e l’impegno che ho profuso, mi siano di conforto se ho fatto qualche cosa per il mio paese”. Il libro, che spazia a tutto campo su realtà, persone, luoghi, cose e insomma su tutto o quasi, si articola in diversi capitoli: “Pozzale di Cadore” (Frazione del comune di Pieve di Cadore, Pozzale (da Putealis o Puteus cioè pozzo) è posta alle falde del monte Tranego, in una meravigliosa conca protetta ai lati da due colli alberati, Piè de Otre e Cuoilo. A forma di croce distesa, è composta da cinque borgate: ogni borgata ha la piazzetta con fontana lavatoio, purtroppo qualcuna scomparsa. A nord Sopracolle (Soracol), a est Fumei (Moro), a ovest Longiarù, a sud le Casine, al centro San Tomaso con piazza Margherita e crosera. La piazzetta sotto la Chiesa parrocchiale è denominata piazza Corona); “Casati”; “Altre famiglie di Pozzale”; “Ritrovamenti archeologici a Pozzale”; “Appunti storici sul Cadore”; “Chiesa parrocchiale di Pozzale e Monumenti ai Caduti”;”Lapidi caduti in guerra 1915-1918”; “Polittico del Carpaccio”; “Furto del Carpaccio”; “Verbali di consegna del Carpaccio”; “Pala d’altare di Antonio Lazzarini 1672-1752”; “Capitano Filomeno Genova”: “Sacerdoti di Pozzale”: “Attività dei pozzalini”; “I coscritti di Pozzale classe 1923”; “Avvento della Democrazia”; “Il dialetto”; “Gerusalemme liberata di Torquato Tasso”; “Traduzione dei verbi”; “Documenti antichi”; “Conoscere il passato”; “La bona guardia”; “Le fidele”; “S. Nicolò”; “La bella stella”; “Il bel bambino”; “La Regina Margherita a Pozzale”; “L’ega de Pothale”; “Ottave di Catina Zandonella; “Il colonel”; “Leggende di Pozzale”; “Le fiabe de Pothale”; “L’era un’ota”; “Parlare il gergo”; “Località del territorio di Pozzale”; “Detti e aneddoti dialettali”; “Vocaboli domestici e rurali di un tempo lontano”; “Alla Comunità Cadorina”: “Inno del Cadore”. In questa occasione, senza far torto a nessuno, ci soffermiamo sui Casati citando l’autore che ricorda come i nomi più antichi, alle origini di Pozzale, come risulta dai documenti, sono: Da Rù oggi Da Rù (stavano vicino al roia-ruscello); Commisio oggi Comis; De Furno oggi Da Forno (panettieri); Balduini oggi Baldovin; Da Longiarù oggi Longiarù (lungo il ruscello); A Fabro oggi Del Favero (fauro fabbri); Berthòni oggi Berton, Carneo oggi Cargnel. Ancora: si può dedurre che i primi nuclei familiari furono i casati che hanno denominato le borgate: Sopracolle, Longiarù, Fumei, Da Forno (sotto la piazza) Panizza, Pane. Oggi il cognome più diffuso è Da Forno, tant’è vero che per distinguere le famiglie da omonimie si è dovuto ricorrere al soprannome: Da Forno Panizza, Da Forno Ciro, Da Forno Laio, Da Forno Bin, Da Forno Conte, Da Forno Loo. E c’è un casato con due cognomi, Da Cortà-Fumei. Viene quindi spiegato che “I primi nomi documentati a Pozzale risalgono al 1500, tant’è che nessuno conosce la vera data di nascita di Tiziano Vecellio. Il padre del grande pittore ha svolto attività notarile a Pozzale (Notaro Tommaso Da Vecelo) poi trasferitosi a Pieve. Guecello da Pozzale fu podestà sotto i Caminesi dal 1321 al 1326, avo di Tiziano, da qui la discendenza dei Vecellio di Pieve. Le famiglie Maierotti, Vendramet, Losego, De Carlo, Brancher, Molina e Stiz da oltre cinquant’anni, qualcuno da più di un secolo, fanno parte integrante della comunità di Pozzale. Sembra che la casa più antica di Pozzale, tutt’oggi esistente, sia la casa oggi Vendramet”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Storia di Pozzale di Cadore”): panorama invernale di Pozzale di Cadore m. 1054; antiche case rustiche in Borgo San Tomaso, oggi Piazza Margherita; antico rustico, oggi casa Vendramet; lapide con iscrizioni trovata a Pozzale nel 1878; chiesa parrocchiale e monumento ai Caduti nella guerra 1915-19118; quattro lapidi che ricordano vittime della Grande Guerra; Madonna della difesa con Santi”, polittico di Vittore Carpaccio nella chiesa parrocchiale di Pozzale; la parete di sinistra della chiesa dopo il trafugamento della preziosa tela; il verbale del 25 giugno 1977 di riconsegna del dipinto da parte della Soprintendenza per i beni artistici e storici; “Madonna con Santi”, opera di Antonio Lazzarini nella parrocchiale; chiesetta dedicata a sant’Antonio da Padova, sullo sfondo a destra il palazzo Da Rù: i coscritti del 1923 nelle foto ricordo del 1943 e del 1873.