BELLUNO Questa storia inizia a Taibon Agordino il 13 febbraio 1834, quando nacque Giovanni Guido Conedera, figlio di Marco e di Lucia Dell’Agnola. Giovanni Guido sposò Angioletta Amabile, di Cencenighe, la donna con cui mise al mondo Adriana Lucia, Giuseppe, Latino Speridione (mio bisnonno) e Maria. Purtroppo Angioletta Amabile morì e Giovanni Guido decise di imbarcarsi con i figli per l’America. La destinazione pianificata doveva essere l’Argentina o il Brasile, ma un problema costrinse la nave durante il viaggio ad attraccare sulla costa atlantica del Guatemala. Era il 1879. L’arrivo di stranieri giunse all’orecchio dell’allora presidente guatemalteco Justo Rufino Barrios. Convinto si trattasse di un’invasione, il presidente si diresse sul luogo con l’esercito, ma notando che erano famiglie, parlò con ciascuno dei nuovi arrivati, per informarsi sulle loro professioni. Era deciso, infatti, a offrire loro della terra perché rimanessero in Guatemala.Giovanni Guido – che come molti italiani cessò di essere chiamato così e prese il nome di Juan – si sposò una seconda volta con Luisa Pion. Il matrimonio fu celebrato a Città del Guatemala il 21 aprile 1884.Poco tempo dopo, il 4 settembre 1885, Juan morì di dissenteria. Il più prolifico dei suoi figli fu Latino Speridione, anche lui noto con la versione spagnola del suo nome: Espiridión, che dopo le nozze con Antonia Polanco ebbe nove figli: Ignacio, Laura, Luis, Samuel, Alfredo, Lucia, Alicia (mia nonna), Antonia, Latino. Il nonno Latino sposò la mia bisnonna Antonia il 20 gennaio 1934. Il matrimonio aveva lo scopo di onorare nonna Antonia, colpita da una malattia terminale, e allo stesso tempo di soddisfare il requisito imposto dal Seminario Maggiore del Guatemala a Latino per accettarlo a studiare. Con lui al Seminario c’era anche il secondo dei figli di Laura, Juan José Gerardi, suo coetaneo. Solo Juan José Gerardi terminò gli studi, divenne vescovo di varie diocesi del Guatemala e si dedicò alla raccolta di testimonianze tra la popolazione maltrattata dall’esercito e dalla guerriglia durante la guerra civile. Da queste testimonianze trasse un memoriale sugli orrori del conflitto, che gli costò la vita nel 1998. Attualmente è in corso il suo processo di beatificazione come martire.Latino morì il 5 maggio 1944, già vedovo di nonna Antonia. Fino alla sua scomparsa, mia nonna Alicia, la sua figlia preferita, non fu in grado di sposare mio nonno Francisco Alfredo de León, perché Latino non voleva concederle il permesso. Temeva, infatti, di essere da lei abbandonato. Alla fine il matrimonio fu celebrato il 15 luglio 1944. Dalla loro unione nacquero Jorge, nel 1945, ed Estela Lourdes (mia madre), nel 1950. Alicia morì di cancro il 28 novembre 1954, lasciando prematuramente orfani i suoi bambini. Mio zio Jorge morì nel 2015, senza discendenti. Mia madre sposò prima Alfonso Guerrero. Poi, dopo il divorzio, mise su casa con Marco Manuel Azmitia Barreda, mio padre, mancato lo scorso anno. Ho una sorella di nome Lourdes Alicia Azmitia de León, ora deceduta. Io sono nato nel 1976, ho sposato Sofía Maltéz e attualmente abbiamo una figlia di tre anni che si chiama Laura Cristina.
Marco Manuel Azmitia de León, terza generazione della famiglia Conedera in Guatemala e amministratore del gruppo Facebook “Familia Conedera”, che attualmente conta 86 membri provenienti da diversi Paesi