ROMA Interrogazione per i vertici della televisione di Stato dopo quanto divulgato dal TG1 delle 20 che ha messo in croce la Provincia di Belluno “la più contagiata”. La firma il Deputato Dario Bondo “Vogliamo sapere se è stato preso in considerazione il danno di immagine nei confronti della provincia di Belluno e le ricadute possibili a livello di turismo». E’ il saluto introduttivo di Bond. «Lo studio – continua – ha svolto una semplicistica elaborazione statistica, mettendo in relazione il numero dei casi di infezione accertati nel Bellunese con la sua popolazione; e ha elaborato delle ipotesi puramente statistiche sul possibile rischio di contagio. Questa precisazione non ha avuto modo di essere spiegata ai telespettatori del telegiornale, che anzi ha connotato il territorio bellunese come il più infetto d’Italia. Ne è derivato un giudizio tutt’altro che astratto, come invece è lo studio Isi; un giudizio secondo cui Belluno è la provincia più pericolosa del Paese per livello del contagio». Secondo il Deputato il Forza Italia Il dato statistico prescinde dal livello di prevenzione applicato nel territorio e dal numero di tamponi effettuati nell’ultimo periodo. Per cui, anche se statisticamente la provincia di Belluno registra un numero alto di positivi al Covid 19, ciò va imputato in particolar modo al fatto che il sistema sanitario locale è particolarmente attivo nella prevenzione. Inoltre, il riferimento acritico a questo dato è stato presentato come un indice di pericolosità del territorio per effetto dell’applicazione di un ulteriore rapporto matematico, meramente astratto, di calcolo della possibile diffusione del contagio. “In tal modo – precisa Bond – si è attribuito alla provincia di Belluno una patente negativa. Il fatto di scambiare per certezza quello che invece costituisce il riscontro di uno studio che fotografa solo in parte la realtà ha comportato la diffusione di un’immagine del territorio pessima e non veritiera. Il che costituisce un grave pregiudizio per l’economia locale, soprattutto alla vigilia della stagione sciistica, con Mondiali 2021 all’orizzonte». Infine il fulcro della missiva, l’interrogazione al presidente e amministratore delegato della Rai: «I vertici della concessionaria pubblica non ritengono opportuno intervenire in modo che sia osservato il principio di completezza dell’informazione, al fine di evitare che la diffusione di dati parziali non si risolva in un danno di immagine per i territori oggetto di distorta attenzione?».