Mezzo secolo dopo che l’allora vescovo di Vittorio Veneto l’aveva sviluppata nella parrocchia trevigiana di Santa Maria del Piave, è stata resa nota l’omelia inedita di Albino Luciani, poi asceso sul trono di Pietro col nome di Giovanni Paolo I, in occasione dell’ordinazione sacerdotale di don Giuseppe Nadal. L’iniziativa è stata di”humilitas papa Luciani” il semestrale di cui è direttore responsabile don Mario Carlin, penitenziere della cattedrale-basilica del Duomo di Belluno, nel secondo numero dell’anno trentesimo. Il titolo: “Dobbiamo essere come le madri”, con occhiello che spiega, appunto, che si tratta dell’”omelia inedita del vescovo Luciani”, ed il sommario che recita: “all’ordinazione sacerdotale di don Giuseppe Nadal – Santa Maria del Piave, 29 giugno 1968”. Premesso che: “… sinceramente io crederei di mancare a un mio dovere se, consacrando un sacerdote, non pensassi, prima di tutto ai sacrifici che per lui ha fatto la sua famiglia. Intanto l’ha messo a disposizione del Signore”. Luciani aveva fatto riferimento ad uno scrittore francese che ha detto: ‘Ci sono delle mamme che hanno un cuore sacerdotale e lo trasfondono nei loro figli’, prima di affermare: “Mia madre non mi ha mai detto di andare prete, però era così buona, amava così tanto il Signore, che al suo contatto, io spontaneamente ho preso quella strada: mi pareva che per me non c’era altra strada. Oltre all’ambiente religioso, ci sono dei sacrifici che le famiglie devono fare lungo tanti anni. Sono sicuro che le famiglie dei sacerdoti non rimpiangeranno di aver fatto questi sacrifici. E anche i sacerdoti, se sono fedeli alla loro vocazione e alle grazie del Signore non si pentiranno mai di ciò che hanno fatto, accettando questi poteri sublimi. Poteri che importano pesi, sacrifici e specialmente spirito di grande dedizione”. Aveva quindi affrontato il tema del sacerdote che ha rinunciato ad una sua famiglia per essere a disposizione delle altre famiglie, affermando: “Qualcuno dice che i preti non si sposano perché la chiesa non apprezza il matrimonio, ha paura di mettere il matrimonio accanto a queste cose sante. Non è vero… noi pensiamo che la famiglia è una cosa sublime e grande e, appunto per questo, se uno è padre di famiglia ne ha quanto basta per fare il suo dovere: figlioli da educare, da crescere… è tutto impegnato per la famiglia. E’ troppo grande la famiglia perché uno possa essere con una famiglia e poi avere anche un altro incarico così grande come il Sacerdozio: o una cosa o l’altra…”. Avviandosi a conclusione Luciani aveva sostenuto: “… non basta dedicarsi alla gente ma essere servi con la gente anche se qualcuno, a volte è ingrato. San Francesco di Sales diceva: ‘Noi dobbiamo essere un po’ come le mamme’. Qualche volta c’è la mamma che allatta, e il piccolo morde la mammella, la mamma deve continuare a dare il latte. Così deve essere il sacerdote. Qualche volta ci sforziamo di fare il bene e non sempre c’è la giusta riconoscenza, ma non dobbiamo lavorare per la riconoscenza. Il Signore ci aspetta a vedere se, nonostante tutto siamo capaci di continuare a fare un po’ di bene alla gente…”. Accenniamo, in chiusura, al fatto che nello stesso numero del periodico, è ospitata una lettera al direttore, datata 10 giugno 2019, di don Pietro Mazzarotto in cui fra l’altro il sacerdote, oggi parroco emerito di Sacile, scrive: “Con sorpresa ma anche con tanto piacere ho visto nel n. 1 di Humilitas la foto di mons. Albino Luciani” e precisa: “Quello seduto al suo fianco sono io. Era il 24 agosto 1959, il Vescovo è venuto a far visita al Soggiorno alpino di Remauro di Cibiana. La colonia, di proprietà della parrocchia di Oderzo, a quei tempi ospitava 4 turni di 200 bambini ad ogni turno. C’è stata grande festa quel giorno nel villaggio alpino; imbandierato, striscioni, palloncini colorati. Il vescovo si è fermato tutto il giorno. Assieme a lui c’erano 4 sacerdoti. Ad accoglierlo è stato mons. Domenico Visintin , abate di Oderzo e fondatore del Villaggio…”.
NELLE FOTO (riproduzioni da periodico L’Azione; “humilitas papa Luciani”, sito chiesabellunofeltre): il bellunese di Canale d’Agordo Albino Luciani vescovo di Vittorio Veneto; la prima pagina del semestrale “humilitas papa Luciani”; il direttore della testata, don Mario Carlin; il presule alla consacrazione di don Giuseppe Nadal (sulla sinistra); Luciani il 24 agosto 1959 in visita al Soggiorno alpino di Remauro a Cibiana di Cadore, con accanto il parroco Pietro Mazzarotto.