BELLUNO Davvero una bella pagina di storia agordina quella rievocata nel numero dell’ottobre di 3 anni fa di “Echi di Agordo”, il bollettino della parrocchia (che mi è stato procurato dall’amico-collega Loris Santomaso – ndr.) da Corrado Cattadori che per la rubrica “profili agordini” ha proposto la figura di Guido Levis il cui ricordo “pur a distanza di ormai diversi anni dalla sua morte, è sicuramente sempre vivo in Agordo e non solo”. Cattadori premette che “Quando la mia famiglia si stabilì ad Agordo, inizio degli anni ’50, due erano le persone che, come noi, avevano per vari motivi uno stretto legame con la zona del Castionese: il titolare della macelleria Corazza, Cesare, e il gestore del servizio taxi, Guido Levis, la cui moglie era l’ostetrica di Castion (e la madre dell’autore del servizio a volte l’accompagnava di sera nelle visite alle partorienti con la bicicletta, e questo per farle compagnia nelle sere buie non certo rilassanti per raggiungere le lontane frazioni). Ed eccoci a Guido Levis, figlio di Rocco e di Anna Gaz: venne alla luce nel villaggio delle miniere della Val Imperina, comune di Rivamonte Agordin, il 22 settembre 1914; scuola elementare fino alla quarta e quindi primi approcci col lavoro come garzone-apprendista. Pratica lo sport e ottiene soddisfazioni nella corsa; per due anni, 1935-36 lavora nelle miniere di Valle Imperina della Montecatini ma ciò non gli impedisce di proseguire la pratica sportiva e di meritarsi il “Brevetto atletico dopolavorista” di primo grado ed il Diploma per essersi classificato al primo posto a Belluno, ottobre 1934, nel “Gran premio dei giovani” specialità duemila metri; partecipa anche a due campionati nazionali di corsa a Roma e Bari, e ad altre competizioni, classificandosi sempre tra i primi: risultati davvero più che soddisfacenti se si tiene conto del fatto che vive ad Agordo e lavora in Val Imperina, il che non gli concede grande tempo per gli allenamenti. Appassionato della montagna è risultato anche un buon alpinista; socio del Cai ha attivamente collaborato con il Club Alpino per una sessantina d’anni, ricoprendo anche l’incarico di ispettore del rifugio Scarpa; ha arrampicato con numerosi alpinisti agordini, anche famosi, e si è prestato per accompagnare vari appassionati a conoscere le montagne dell’Agordino. E’del 1. aprile del 1935 la partenza per Udine dove presta servizio militare nell’11. Centro automobilistico e questo – come scrive Cattadori – sarà la svolta nella sua carriera”. Infatti grazie alle esperienze acquisite entra nel mondo del lavoro in qualità di meccanico ed autista, mestieri che eserciterà dopo la “naja”, nel 1936. Il 1. giugno dell’anno successivo viene assunto dalla “Giovanni Buzzati e fratelli” di Agordo proprio come autista; poi dalla Sade fino al 10 maggio 1944. Il 10 maggio di tre anni prima in licenza da una zona di guerra (era stato richiamato nel 1940) convola a nozze con Dosolina “Lina” Farenzena, ostetrica di Tòccol, dalla quale avrà due figli: Gianrico eed Annamaria. Veniamo al periodo bellico: richiamato il 13 novembre 1940 è destinato al fronte jugoslavo dove l’Italia , oppositrice degli Alleati e schierata con la Germania di Hitler, partecipa convinta al tentativo di conquistare i Balcani,ricevendone in cambio l’annessione della provincia di Lubiana in Slovenia, il controllo del Regno di Croazia ed il protettorato del Monteìnegro. Su questa fase storica Cattadori sottolinea che “Sarà uno dei momenti più dolorosi che avrà il suo apice negli anni successivi con la questione dei profughi istriani e dalmati, 350 mila, e quella di Trieste che diverrà italiana solo nel 1954”. Guido Levis, facente parte del 13. Drappello automobilistico, partecipò alla “guerra-lampo” del 6-18 aprile 1941 per la quale “Tutti i soldati italiani di ogni grado, arma e specialità che presero parte alla guerra dell’aprile 1941 possono andare giustamente orgogliosi del dovere compiuto”. Il nostro fu congedato il 1. maggio 1945. Il 16 agosto 1997 a Belluno gli viene conferita la Croce al merito di guerra per la partecipazione alle operazioni belliche nel periodo 1940-43. Inizia il lungo periodo del lavoro in proprio, come tassista, realizzando una vettura con pezzi di diverse auto e “migliorandosi continuamente con caparbietà e capacità”. Ottiene vari riconoscimenti anche in campo civile: diploma di anziano del volante, dall’Automobile Club Belluno il 30 novembre 1975; il 13 giugno 1976 nel trentennale della sua attività l’Appia (Associazione provinciale piccola industria ed artigianato lo premia come ditta fedele e il 16 novembre 1986 per il quarantennale gli dà il premio “Artigiano Bellunese” mentre la Camera di commercio nel 1981 gli conferisce la “Medaglia d’oro” per il lungo ed ininterrotto periodo di attività. La presidenza nazionale dell’Associazione autieri il 27 maggio 1985 gli rilascia il. diploma di “Volante d’oro” per gli oltre 50 anni di conduzione di veicoli. Dopo aver vinto l’ultima battaglia umana nel 2002, quando riesce a farsi rinnovare la patente, alla quale teneva tanto, il 6 luglio 2003 ad Agordo viene a mancare all’affetto dei suoi cari, degli amici e conoscenti. Ma il suo ricordo è sempre vivo, ad Agordo e non solo! Grazie anche al suo “Profilo agordino” tracciato da Corrado Cattadori.
NELLE FOTO (riproduzioni dal bollettino parrocchiale “Echi di Agordo”): Guido Levis “storico” tassista di Agordo; con la sua Balilla; il posto riservato ai taxi all’epoca sotto i Pòp del Cròtta, nella piazza Libertà; Levis e un commilitone sul fronte jugoslavo con il mezzo in dotazione; l’autovettura costruita con pezzi di diverse macchine; ecco Levis durante un’uscita in montagna; con colleghi dipendenti della Sade; la locandina pubblicitaria dell’Autonoleggi Levis.