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TAIBON Con grande commozione, la comunità di Taibon Agordino ha detto addio ad Angelina, figura amata e rispettata, la “nonna attiva” di Taibon. Con lei, la famiglia, gli amici, e i conoscenti si sono riuniti per rendere omaggio a una donna che ha segnato profondamente le vite di chi l’ha conosciuta. Con le figlie Candida, Clementina e Fiorina, Angela Tibolla (vedova Ben), ha rappresentato un pilastro per la famiglia con un legame particolare a Radio Più condividendo un legame speciale con Angelina e la sua famiglia, un legame costruito attraverso compleanni, ricorrenze e numerose occasioni che hanno visto la radio presente nella sua vita.
Ricordiamo con affetto l’ultima diretta da Forno Val di Taibon Agordino, quando Candida, sua figlia, ci ha accolti con la solita gioia. Angelina ci ha lasciato circondata dall’amore delle sue figlie, assistita con grande cura e amore in ogni momento. In questo momento di dolore, l’intera squadra di Radio Più invia il più sentito cordoglio a Candida, Clementina e Fiorina, e un pensiero speciale al genero, ai fratelli, alle cognate, ai nipoti e ai pronipoti.
Angelina rimarrà per sempre nei nostri cuori, un esempio di dedizione e amore per la famiglia e la comunità. La sua presenza sarà indimenticabile e la sua eredità vivrà nei cuori di coloro che l’hanno amata.
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NOI…. VOGLIAMO RICORDARLA COSI’… 5 marzo 2024
TANTI AUGURI A NONNA ANGELINA…OGGI SI FESTEGGIANO I 102 ANNI
AUGURI ALLA RADIO, voce Brunella Moro
REDAZIONE Grande festa oggi a Taibon per Angelina Tibolla che compie 102 anni. Tanti auguri da parte dei famigliari e anche dalla redazione di Radio Più per questo importante traguardo.
LA LETTERA DELLA NIPOTE RENATA
Vi voglio raccontare di una persona speciale, anzi specialissima, mia nonna che oggi, 06 marzo 2022, festeggia 100 anni. Il suo nome è Angela Tibolla, da tutti chiamata Angelina, nata nella frazione di Col di Prà in fondo alla bella Valle di San Lucano in Comune di Taibon Agordino, il 06 marzo 1922. Figlia di Bramante Tibolla e Filomena Piva è la prima di 9 fratelli, nata in un periodo molto difficile perché si era appena conclusa la prima guerra mondiale, conobbe da subito le difficoltà e i sacrifici della vita. La famiglia fu subito la cosa più importante per lei, in particolare i suoi fratelli, che accudì sempre con amore materno tanto che i più piccoli la consideravano la loro mamma e a lei si rivolgevano quando avevano bisogno. La sua giovinezza la passò a Col di Prà e, mentre le sue sorelle andarono a lavorare via e quindi conobbero un po’ di vita oltre il piccolo paesino di nascita, lei dovette occuparsi della famiglia e dei lavori dei campi e della fienagione. Poi venne la seconda guerra mondiale con tutto quello che comportò: privazioni, dolori, sacrifici; ma anche questa passò e finalmente poté pensare a costruirsi una famiglia tutta sua con nonno Luigi. Arrivarono anche le figlie: prima le gemelle Candida e Clementina (mia mamma) e dopo sei anni Fiorina. Infine arrivammo noi nipoti, io fui la prima, e il suo affetto incommensurabile ci travolse e non ci lasciò più. Quante storie ci ha raccontato! Storie inventate al momento con aneddoti di vita vissuta e noi con la bocca spalancata ad ascoltare ed incuriosite da quale poteva essere il finale. Era contenta di aver costruito una sua famiglia e che le figlie erano diventate grandi ed indipendenti, così poteva dedicare un po’ di tempo a sé e a godersi i nipoti. Ma non fu così. Ci fu l’incidente di zia Candida e da lì inizio la sua dedizione completamente a lei. Per diverso tempo non ci furono più favole per noi. Ancor oggi, nonostante il peso degli anni, la sua preoccupazione rimane sempre zia ed il pensiero di non lasciarla sola. Si rammarica di non avere più le forze per occuparsi di lei ma sa quant’è importante il suo sorriso del buongiorno ed il suo bacio della buonanotte. Ci racconta della sua vita, dei sacrifici e difficoltà che ha dovuto affrontare ma sempre con dignità e umiltà. In questi ultimi anni le tornano alla mente tanti episodi che l’hanno ferita o ingiustizie che ha subito e sentirglielo raccontare con tanta amarezza mi rattrista. La sua vita è stata faticosa non solo dal lato fisico ma anche emotivo. Ha conosciuto molti lati della sofferenza e ha dovuto lasciar andare tante persone a lei care. E’ sempre stata un punto di riferimento per noi, ha sempre una parola di conforto e ci sprona a non abbatterci. Ti accoglie con quel dolce sorriso che vale più di mille parole, ti stringe le mani per farti sentire il suo infinito affetto e non te le lascerebbe più. Negli ultimi tempi ha perso un po’ l’udito e talvolta non capisce bene o fraintende quello che le dico, allora le ripeto e lei si fa una risata e mi dice:….”no capise….son vecia tosate” e la tua dolcezza mi commuove che vorrei stringerla forte forte per farle sentire quanto le voglio bene ma, mi limito ad accarezzarle delicatamente la testa di capelli bianchi per non farle male, sapendo però che in quell’esile fisico c’è un’immensa forza che trae dalla fede e dall’amore per la sua famiglia e la rendono davvero speciale ed unica. Io vorrei tanto assomigliarle, nel saper trovare sempre come fa lei un lato positivo in ciò che ci accade e nei comportamenti delle persone, nell’avere sempre un sorriso nonostante tutto e nel sapere trasmettere i valori che con il suo esempio ci ha dato. Questa è la mia immensa nonna e sono stata fortunata perché è arrivata nella mia famiglia e mi ha fatto sentire sempre molto amata. Domenica la festeggeremo con tutte le precauzioni e attenzioni che il momento richiede, purtroppo ha dovuto affrontare anche questo buio periodo di pandemia, e le faremo sentire il nostro affetto e sono sicura ci dirà: ”Ghe no pasà tante ma son fortunada perché ho tante persone che me ol ben”. Ed è proprio così cara nonna.