di Renato Bona
Ho avuto la fortuna di leggere ed ammirare come merita l’ottimo volume dal titolo: “Tempesta Vaia, Cronaca di una tragedia”, che a cura di Federica Broglio e con la collaborazione dell’Ufficio stampa di Veneto Strade, è stato realizzato (stampa di Artegrafica di Casale sul Sile, progetto grafico e impaginazione di Giulia Frezzato per Giulia fotostudio) – con quasi trecento pagine, la bellezza di 404 fotografie, numerose tabelle – ad iniziativa di Regione Veneto e Veneto Strade. Anticipato che il libro fornisce spunti per altri servizi, diciamo in apertura che sotto il titolo “Vaia non ha scalfito la centralità del territorio montano” il presidente della Regione, Luca Zaia, spiega: “La centralità di interventi sistemici sul piano del dissesto idrogeologico costituisce una voce capitale nell’agenda della Regione del Veneto, comprensorio territoriale che, proprio nel suo reticolo fluviale vanta un rapporto simbiotico: i fiumi veneti rappresentano storicamente una grande importanza, tanto sul piano economico quanto sociale” e ricorda: “Sono ancora vive, nella memoria di molti veneti, le drammatiche immagini del Bacchiglione che esonda a Vicenza a Ponte degli Angeli, nel 2010: quel 1. novembre, la forza delle acque fu tale che gli unici mezzi capaci di affrontarne la furia furono i blindati delle forze dell’ordine. Successivamente, la crisi, oltre ad interessare tutto il Vicentino, si estese anche in ampie porzioni delle finitime province di Verona e Padova: mezzo veneto venne sommerso e 500 mila Veneti furono costretti a sfollare”. Per poi sottolineare: Da quella triste esperienza, la Regione del Veneto ha intrapreso una decisa azione di messa in sicurezza del territorio regionale, che in breve tempo si concretizzò grazie all’ausilio dei massimi esperti del settore, nel ‘Piano D’Alpaos’, programma operativo regionale di ampio respiro che ha visto lo stanziamento di 3 miliardi di euro”. Zaia non trascura di evidenziare come “La bontà delle progettualità ebbe modo di dimostrarsi nella resistenza delle opere idrauliche nelle successive emergenze che colpirono il Veneto: né la Tempesta Vaia e né l’emergenza del dicembre 2020 registrarono, infatti, la triste messe di morti della grande alluvione del Polesine o gli allagamenti del 2010. ‘Vaia’, tempesta perfetta’ e resa tale per una molteplicità di fattori e congiunture difficilmente ripetibili, è stata tuttavia un vero e proprio banco di prova per il ‘sistema’ veneto: dalla Protezione civile, ai tanti volontari mobilitati in pochissimo tempo. I veneti hanno dimostrato quell’appassionata dedizione alla cultura del fare che, a poco meno di 4 anni da quei tragici giorni si può definire benchmark nazionale”. Il presidente della Regione Veneto con giusto orgoglio richiama il fatto che “Il Veneto non si è pianto addosso: ha ricostruito in fretta e soprattutto ha impiegato le risorse a disposizione per evitare che eventi simili abbiano, in futuro, i medesimi impatti”. E non trascura una menzione meritoria alla gestione del patrimonio boschivo (persi più di 15 milioni di alberi) spiegando che “circa l’85% del legname, già nell’ottobre 2020 era stato venduto; di questo, circa il 50% era portato via fisicamente”. Avviandosi a conclusione Zaia evidenzia come: “Nella formulazione di questa grande risposta, un ruolo di spessore l’hanno certamente rivestito i ‘soggetti attuatori’ coinvolti”. Con Veneto Strade che “ha svolto una funzione fondamentale ed encomiabile nel ripristinare a tempo di record la percorribilità delle reti viarie e nel realizzare opere strutturali che le rendono più sicure e capaci di resistere a eventi estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici in atto”. Chiude affermando: “La comunità veneta ha, pertanto, reagito con grandissimo orgoglio e altrettanta determinazione; grazie all’impegno corale di tutti, dal singolo cittadino agli enti coinvolti, in soli 3 anni sono stati contrattualizzati ed avviati oltre 2.000 cantieri per circa un miliardo di euro. Si tratta di numeri davvero straordinari, che certificano il punto di partenza di un lavoro che proseguirà, sul solco tracciato a beneficio delle popolazioni colpite da Vaia; l’obiettivo, oltre a ristabilire quanto è andato perso, è di donare una meritata centralità al territorio montano, che sempre più sarà sotto i riflettori nazionali e internazionali, in vista delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro”Tempesta Vaia. Cronaca di una tragedia”, di Federica Broglio): la copertina dello splendido volume; ultima di copertina; il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; gravi danni al patrimonio boschivo e alla viabilità; partono i lavori di somma urgenza.
******