AUDIO
un settembre
magico finito,
passeggio sotto la pioggia
come pioppo in paradiso
pronuncio piccole parole
pronunciate piano per non impedire
al silenzio di parlare.
Nel passato tremano
i giorni dell’avvenire ignoto,
mentr’oggi piango pur sapendo
lo ieri.
Cerco la Luna
che finisce il suo ciclo
e la sento punzecchiare e
passare anch’essa, compagna
in possesso di pena,
nel pavone il rosso tocca
il mio timbro di voce.
Respiro musica e ticchettio di pioggia
(sul mondo), l’accolgo come faggio
che la ferma mentre guardo il paese risorgere
e gli odori rinascere.
Rumoreggiano i fili della tensione,
la luce del campo sportivo,
i riflessi nel lago…
Io vi passo attraverso.
Penso a questa vita e al tempo che risucchia,
alle cose per piacere non fatte,
alle ore per dovere spese,
al desiderio scemato perché scordato.
Dalla cima della montagna un varco suona
e troneggia appena, é apocalisse lontana.
Il tempo e la voglia se ne vanno,
si chiudono in un barattolo in cantina,
chiusura ermetica, lucchetto,
numero d’inventario, data di composizione,
quasi ad illuderne
il passaggio.