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Ti ho incontrata una mattina,
subdola mi sei apparsa.
Salutato il mio amore,
prima di entrare dall’esaminatore,
tu c’eri, da sempre.
Ti sei presentata sempre più spesso.
Ti ho temuta, mio peggior nemico.
Ho lottato invano,
tu mi hai sempre accompagnata,
più fedele di un amante.
Ho imparato a conoscerti.
Poi, in quarantena, ti ho scrutata bene
avevi il mio volto,
cara, mia solitudine