OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI
DI GIGI SOSSO
BELLUNO Un detenuto marocchino di nome Youssef Es Sahel è stato condannato a otto anni di carcere per violenza sessuale continuata e aggravata dall’uso dell’arma impropria e dall’abuso di coabitazione. Es Sahel ha tentato di violentare un detenuto afghano nella sua cella usando una forchetta come minaccia. La vittima ha raccontato di essere stata costantemente palpeggiata e seguita anche in bagno. Non ci sono stati testimoni oculari, ma lo psichiatra Fabio Candeago ha dichiarato che il detenuto ha sofferto di una forte sofferenza emotiva a causa dell’assassinio del padre e del viaggio verso l’Europa. La difesa ha ammesso solo che Es Sahel era un piantagrane violento e aggressivo. La sentenza è stata di otto anni di carcere e il risarcimento di 30 mila euro alla vittima, che difficilmente potrà essere soddisfatto.