LONGARONE Il piccolo morto giovedi all’ospedale di Pieve di Cadore potrebbe aver messo in bocca della droga che lo ha ucciso. L’ha trovata per terra al parco Sidney dove lo aveva accompagnato il papà? Oppure Nicolo’, di due anni, quella sostanza l’ha trovata tra le mura di casa? Un’ipotesi terribile che emerge dai primi risultato dell’autopsia che il medico legale incaricato dalla magistratura, Antonello Cirnelli, ha eseguito ieri. Diego Feltrin il padre del bambino è l’unico iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo, infatti fin da subito gli è stata contestata dalla Procura l’omessa vigilanza. Nicolò quindi ha mangiato una sostanza tossica, che l’ha portato alla morte in seguito ad intossicazione. «C’è un forte sospetto che il bambino abbia ingerito della droga e il parco giochi non c’entra nulla. Dev’essere successo nella casa, a questo proposito aspettiamo il necessario confronto tra i reperti trovati nell’abitazione dai carabinieri e quello che ho rinvenuto nel suo stomaco». Questo ha riferito il medico nella serata di ieri come ricorda oggi il Corriere delle Alpi. Va anche ricordato che all’ospedale di Pieve di Cadore il medico ha somministrato il farmaco Naloxone, narcotico che agisce invertendo gli effetti di altri narcotici. L’anatomopatologo Cirnelli si è riservato tre mesi di tempo, per consegnare la sua relazione al pubblico ministero Simone Marcon. Nel frattempo i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione della famiglia Feltrin sequestrando un pezzo di sostanza stupefacente, al contrario sempre meno credibile l’ipotesi che il bimbo abbia ingerito altro al parco giochi dove non è stato trovato nulla di strano.
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