“Il Cadore è ben rappresentato nel mondo della cultura: la sua distanza da centri illustri di cultura non ha impedito che l’intelligenza dei suoi figli avesse da mostrarsi, farsi apprezzare. Diamo l’elenco dei maggiori”. Così lo storico cadorino Giovanni Fabbiani, nella sua “Breve Storia del Cadore” (quarta edizione quella in nostro possesso – ndr.) stampata nel 1977 dalla tipografia “Piave” di Belluno ad iniziativa della Magnifica comunità di Cadore, all’epoca presieduta dal cav. Del lavoro Giuseppe Vecellio, espone l’elenco di artisti, scienziati, letterati e religiosi cadorini. Nel capitolo del quale ci occupiamo, riservato ai pittori, la parte del leone la fanno indubitabilmente i Vecellio. Per ovvie ragioni di spazio in questa rivisitazione di una grande famiglia – ci accompagnano lo stesso Fabbiani e la libera enciclopedia Wikipedia – dovremo essere necessariamente stringati al massimo visto che sono numerosi i Vecellio inseriti nell’elenco dei pittori che “hanno saputo farsi apprezzare”, sia pure a vari livelli. FRANCESCO (Pieve di Cadore 1475-1560) fu fratello maggiore di Tiziano e attivo principalmente nel 1520-1530 in Cadore. In gioventù fu soldato. Nel 1524 creò una pala d’altare per la chiesa della Difesa, a San Vito di Cadore. Nel 1540 dipinse un polittico a Candide. Nel tardo 1540 dipinge le ante d’organo di San Salvador a Venezia. Realizzò “Annunciazione di San Nicola di Bari”, ora in Accademia. Studi più recenti ipotizzano che Tiziano sarebbe stato il fratello maggiore e che Francesco sarebbe nato verso il 1494.96. In Cadore è ampiamente documentato il suo impegno politico amministrativo. TIZIANO (Nato a Pieve nel 1490, mancato a Venezia il 27 agosto 1576). Noto semplicemente come Tiziano fu cittadino della Repubblica di Venezia ed importante esponente della scuola veneziana. Internazionalmente noto ha fatto parte di questi periodi artistici: Manierismo, Alto Rinascimento, Rinascimento italiano, Pittura veneta. Ha avuto quattro figli: Lavinia, Orazio, Emilia, Pomponio. E’ sepolto nella Basilica dei Frari a Venezia. ORAZIO, figlio di Tiziano e di Cecilia Soldano (Nato a Venezia intorno al 1528 o secondo Fabbiani nel 1515, è mancato sempre nella città lagunare nel 1576). Allievo di Tiziano si distinse come pittore di ritratti, alcuni dei quali ritenuti poco inferiori a quelli del padre. Lavorò poco forse per gli agi procuratigli dal padre gli permettevano la vita comoda. Di lui in Cadore si conservano quattro quadretti nella chiesa parrocchiale di Calalzo, già portelle dei reliquiari della vecchia chiesa. CESARE, secondo cugino di Tiziano, esponente di una famiglia illustre di mercanti (nato nel 1530 a Pieve di Cadore, morto a Venezia il 2 marzo 1601), è stato pittore e disegnatore. Il suo capolavoro è il “San Sebastiano” del Duomo di Belluno; il Cadore conserva di lui nella chiesa arcidiaconale di Pieve “La dedizione del Cadore a Venezia”, “L’Ultima cena”, “Arcangelo Gabriele, Annunziata, San Pietro, San Paolo”; a Tai: “La Vergine col bambino fra San Candido e Sant’Osvaldo, Santa Apollonia, San Maurizio, San Vigilio”; a Padola: “San Silvestro”. L’opera più grande sono i dipinti per il soffitto della chiesa di Lentiai ma è altresì ricordato per l’opera “Degli habiti antichi et moderni di diverse parti del mondo”, pubblicata nel 1590. Nel 1592 pubblicò disegni di merletti col titolo “Corona delle nobili et virtuose donne”. FABRIZIO, fratello di Cesare (nato a Pieve forse nel 1525, morto a Venezia nel 1576) morì giovane; era una buona promessa per arte. Di lui si conosce il quadro con l’“Allegoria della Giustizia, della Verità, della Misericordia” che donò alla Magnifica comunità di Cadore, opera andata smarrita con la Grande Guerra. Gli si attribuisce la pala della chiesa di San Rocco a Perarolo con “Santa Lucia, santa Apollonia e in alto il Padre Eterno fra gli Angeli”. Lo scomparso collega giornalista Fiorello Zangrando a proposito di Fabrizio Vecellio ha scritto sull’Archivio storico di Belluno Feltre Cadore che “…si conoscono solo l’Allegoria della Giustizia, della Cadore nel 1542 e, forse, il quadro rappresentante il Padre Eterno, circondato dagli Angeli con Santa Lucia e Santa Apollonia, nella chiesa di San Rocco a Perarolo. Fabrizio Vecellio, morì in ristrettezze economiche a Venezia, verso il 1576”. MARCO, figlio di Toma Tito che era cugino di Tiziano; padre di Tizianello, era nato a Pieve nel 1545 e morto a Venezia nel 1611. Fu ottimo pittore e di lui in Cadore ci sono una mediocre pala nella chiesa comelicese di San Pietro coi santi Pietro, Paolo e Simone, la “Vergine col Bambino in torno fra santa Lucia e santa Apollonia” a Domegge; la “Vergine col Bambino, san Marco, lo stemma del Cadore e le allegorie di Fede e Fortezza” nel palazzo della Magnifica comunità di Pieve, il “Martirio di Santa Caterina d’Alessandria” nella chiesa arcidiaconale e già nella chiesa del Castello, copia da Tintoretto. TIZIANELLO, parente del celeberrimo Tiziano, nato e deceduto forse a Venezia nel 1570 e 1650, figlio di Marco e suo scolaro. Fu un buon pittore ma poi seguì la moda secentista. Di lui non vi sono opere in Cadore ma se ne conservano diverse a Venezia; ad Alano di Piave c’è una “Vergine in gloria con i santi Antonio abate, Girolamo e Caterina”. TOMMASO (Pieve di Cadore 1587 e 1625), cugino di Tiziano ed allievo di Marco; morì giovane dopo aver goduto di buona fama di ritrattista; dipinse un quadro del redentore per la Comunità; il rovinoso incendio di Lozzo di Cadore del 1867 distrusse due suoi lavori nella parrocchiale; a Candide sui conserva un gonfalone di Sant’Antonio abate mentre nella chiesa di sant’Orsola a Vigo c’è un San Lazzaro. Fabbiani chiude la rassegna con poche righe riservate ad ETTORE Pieve di Cadore 1591-1652) definendolo: “L’ultimo e il meno conosciuto dei pittori della famiglia Vecellio; disegnò un ritratto del vescovo Antonio Zara e lo stemma di Ferdinando d’Austria”. Mentre Wikipedia ricorda che i membri della famiglia Vecellio si distinsero a Pieve come notai, amministratori pubblici e possidenti fondiari ma tra il XVI e il XVII secolo si venne affiancando a queste professioni una notevole tradizione pittorica grazie alle nove importanti personalità artistiche (quelle di cui ci siamo occupati – ndr.). Nel campo del diritto importanti personalità furono invece quelle di Conte (vissuto a cavallo fra il XV e il XVI secolo), Vincenzo (morto nel 1567), Tiziano l’Oratore (1538-1612) ed Alessandro Pellizzaroli-Vecellio (1764-1821).
NELLE FOTO: (Wikipedia e Alamy stoch photo ): Francesco Vecellio; il grande Tiziano; suo figlio Orazio; “Lo sposalizio della Vergine” di Marco; lo stemma originario della famiglia cadorina; quello di Tiziano; la “Resurrezione” di Francesco Vecellio a San Salvador di Venezia.