di RENATO BONA
Duplice “storico” evento nel 2005 per la Diocesi di Belluno-Feltre: il Sinodo che era stato voluto dall’allora vescovo Vincenzo Savio, poi mancato, e l’esposizione, dal 9 ottobre al 6 novembre, nella chiesa di San Rocco, dell’opera di Tiziano Vecellio “La trasfigurazione di Cristo”. Nell’occasione era stata realizzata ad iniziativa della Diocesi di Belluno-Feltre, attraverso la Commissione sinodale per la comunicazione, e a cura della fondazione centro studi “Tiziano e Cadore” di Pieve di Cadore, per il coordinamento di Tessie Vecchi, una preziosa pubblicazione monografica di una cinquantina di pagine, con Silvana Editoriale (progetto e realizzazione di Arti Grafiche Amilcare Pizzi spa, direzione editoriale di Dario Cimorelli coordinamento di Anna Albano, art director Giacomo Merli, impaginazione e redazione di Ferrari studio editoriale Cologno Monzese di Milano, ufficio iconografico Sabrina Galasso). Quanto all’esposizione in San Rocco – realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Verona, Vicenza, Belluno ed Ancona – il progetto era di Gianluigi Pescolderung dello studio veneziano Tapiro, con la collaborazione di Barbara Accordi, allestimento di Zennaro legno di Sedico, impianto e supporti illuminotecnici di Astarte museotecnica di Brescia e Luciano Bristot di Belluno. La monografia, dopo le presentazioni-saluto del vescovo di Belluno-Feltre mons. Giuseppe Andrich e dell’allora presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, e l’introduzione di Bernard Aikema, è articolata nei seguenti capitoli: “La ‘Trasfigurazione di Cristo’ di Tiziano e il suo altare cinquecentesco nella chiesa di San Salvador”, di W.R. Rearick; “La ‘Trasfigurazione di Cristo’ di Tiziano: storia di un dipinto”, di Ettore Merkel; “La ‘Trasfigurazione’ di Tiziano. Relazione di restauro”, di Ottorino Nonfarmale; “La ‘Trasfigurazione di Cristo’ di Tiziano. Un visibile troppo visibile”, di Michele Di Monte; “La ‘Trasfigurazione di Cristo’ di Tiziano a San Salvador: l’iconografia e il contesto”, di Lorenzo Finocchi Ghersi; “Ipsum Audite”: memoria e sguardo di fede dinnanzi alla pala della ‘Trasfigurazione di Cristo’”, di Natalina Bonazza; infine, prima della bibliografia: “Nota sull’allestimento”, di Gianluigi Pescolderung e Barbara Accordi. Vale a questo punto la pena soffermarci sul “contributo” del vescovo, oggi emerito, di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich, giustamente prodigo di ringraziamenti: “… E’ grande la mia riconoscenza, e la esprimo a nome di tutta la diocesi, a quanti hanno organizzato questo segno: opera laboriosa, che ha interessato e mobilitato, con una perfetta regia della Commissione sinodale per la comunicazione, tante autorità, istituzioni – in particolare la Diocesi di Venezia, la Fondazione Centro studi Tiziano e Cadore, la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, la Regione del Veneto, la Soprintendenza – e volontari. Anche per questo l’iniziativa culturale e spirituale merita la considerazione di quanti stimano i sommi valori dello spirito espressi e raffigurati dall’arte”. In chiusura del suo intervento il presule aveva affermato: “I ringraziamenti saranno ripresi in questa celebrazione inaugurale: a tutti la riconoscenza della Diocesi. Un momento altissimo, indimenticabile, del cammino sinodale della diocesi è stato vissuto qui, a fine marzo e nel mese di aprile 2004, in coincidenza con la morte del vescovo Vincenzo Savio. Era stato lui a sognare l’originale impresa e poi a prodigarsi con tutte le forze perché potessimo contemplare il ‘Redentore’ del Beato Angelico custodito a Livorno. Inaugurò lui stesso quel momento, nella camera della sua agonia, quanto stette a lungo e in solitudine a contemplare il Redentore: era sabato 27 marzo, a notte fonda. Lunedì 29 iniziò la contemplazione a San Rocco. C’erano a disposizione delle piccole immagini dell’opera riportanti le parole dettate da mons. Savio nella notte della sua personale contemplazione: una preghiera che è come il sillabare mistico di un uomo nell’atto di offrire la sua vita per partecipare alla vita del Redentore risorto. Quella fu l’inaugurazione fatta dal vescovo. Poi, all’indomani dei funerali di Vincenzo, ci fu la meditazione del cardinale Angelo Scola, davanti a una folla di persone, nel vicino salone del Centro Giovanni XXIII sul tema: ‘Tu mi guardi dalla croce. Cristo destino dell’uomo’”.
NELLE FOTO (riproduzioni dalla monografia “La Trasfigurazione di Cristo. Tiziano Vecellio per il Sinodo di Belluno-Feltre”): la copertina della pubblicazione; Tiziano: “Trasfigurazione”, Venezia chiesa di San Salvador; particolari dell’opera del pittore cadorino; paliotto d’argento, Venezia San Salvador; Giovanni Bellini: Testa di Cristo e “cartellino” frammenti, Venezia Gallerie dell’Accademia; Raffaello: Trasfigurazione, Roma Musei Vaticani; ancora Bellini: Trasfigurazione, Napoli Museo di Capodimonte; Trasfigurazione, Ravenna Sant’Apollinare in Classe; Tiziano: Annunciazione, Venezia San Salvador; Tiziano: Crocifissione, Bologna Pinacoteca nazionale; interno della chiesa di San Salvador; il vescovo emerito di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich; il suo predecessore, Vincenzo Savio.