Secondo le previsioni di assunzione programmate dagli imprenditori veneti, tra giugno e luglio registreremo quasi 88 mila nuovi ingressi nel mercato del lavoro 1 . Tra questi, il 61,8 per cento troverà lavoro in una piccola impresa con meno di 50 dipendenti (vedi Tab. 1).
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha elaborato i risultati emersi dalla periodica indagine condotta nelle settimane scorse sugli imprenditori veneti dall’Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior.
Il Veneto, dopo la Lombardia (165.400) e il Lazio (88.190), è la terza regione d’Italia per numero di nuove assunzioni previste in questo bimestre: quasi 1.500 nuovi ingressi in più rispetto all’Emilia Romagna che, invece, si colloca al quarto posto a livello nazionale.
Il 65,6 per cento del totale dei lavoratori in entrata nella nostra regione troverà un’occupazione in un’attività appartenente al settore dei servizi (57.680 addetti), un altro 28,9 per cento nell’industria (25.400 unità) e il 5,5 per cento nelle costruzioni (4.870 lavoratori) (vedi Tab. 2).
E com’era prevedibile, vista la grande vocazione turistica di queste 2 realtà, a livello provinciale saranno Verona e Venezia a registrare il
maggior numero di nuovi accessi: nel territorio scaligero, infatti, gli ingressi saranno 18.280 e in quello veneziano 17.970 (vedi Tab. 3).
Se a Verona e Venezia rispettivamente il 73,7 e l’80,5 per cento del totale dei nuovi ingressi interesserà i servizi, a Treviso e Vicenza, invece, l’industria assorbirà rispettivamente il 43,3 e il 47,9 per cento del totale assunti (vedi Tab. 4).
Nuovi posti di lavoro, sottolinea la CGIA, che, soprattutto nei servizi, sarà a tempo determinato. Una specificità, comunque, che dimostra la vivacità del mercato del lavoro in Veneto.
Dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo:
“Pur sottolineando che stiamo parlando di previsioni di assunzione, ancora una volta sono le piccole aziende a dare una risposta importante a chi aspira a trovare un posto di lavoro. E nei prossimi mesi lo faranno soprattutto quelle presenti nelle province economicamente più arretrate della regione. A Rovigo, ad esempio, il 69,9 per cento dei nuovi ingressi sarà garantito da queste realtà produttive, a Rovigo dal 66,9 per cento. Risultati importanti che dimostrano che anche nelle aree maggiormente in difficoltà, la stragrande maggioranza dei piccoli imprenditori sono in grado di offrire una chance soprattutto ai giovani”.
Analizzando i principali settori economici, il maggior numero di assunzioni nei prossimi mesi di giugno e luglio in Veneto si registrerà nei servizi di alloggio e ristorazione (17.640 unità), nel commercio (13.450 addetti) e nei servizi alle persone (9.060 dipendenti). Nelle industrie macchine ed elettroniche troveranno lavoro 6.470 persone e in quelle metallurgiche 5.750. Le costruzioni, invece, segneranno 4.870 ingressi e nelle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature 3.700 addetti (vedi Tab. 5).
“Come dicevamo più sopra – conclude il Segretario Renato Mason – il 65,6 per cento dei nuovi assunti troverà lavoro nei servizi e poco meno della metà di questi addetti, pari a 40.110 persone, sarà occupata in attività commerciali, ricettive e della ristorazione. Settori, questi ultimi, molto diffusiti in una realtà come il Veneto ad elevata vocazione turistica. Sebbene nell’indagine non sia riportata la tipologia contrattuale che verrà applicata a questi nuovi assunti, appare evidente, visto che l’arco temporale monitorato riguarda i mesi estivi di giugno e luglio, che una buona parte di questi lavoratori sarà assunta con un contratto a termine. Tuttavia, con la possibile introduzione del salario minimo per legge, si rischia, nel prossimo futuro, di aumentare enormemente il costo del lavoro soprattutto per le piccolissime imprese con effetti negativi sul fronte occupazionale”.