TRA I TUOI BOSCHI
Oh Dafne,
dai piedi di rosa
e labbra vermiglio,
tu che lasci la scia
e ombre d’amore
dove il tuo passo
calpesta, tu che spandi
parole d’ambrosia
e frasche di selva
e mai hai smaniato
venti di guerra e lance
e frecce acuminate d’odio,
spargi ora la tua ombra
sul mio viso consunto
e fa che sia giorno.
Che le tue mani e dita
carezzate di bianco velluto
seguano il mio andare
e ci sia l’incontro
alla fonte dove si beve
acqua di concordia
e spuma di passione.
E il talamo di vivo legno
che ci attende sotto la roccia
sia segreto per gli dei nefasti
e prolifero di notti insonni,
spese a scambiar
vibrazioni e nuovi orgasmi,
e per noi, sfrondati
nuovi viali ancor,
di giovane felce,
da sfinire l’amore.