Le preoccupazioni sorte negli ultimi giorni sono legittime, ma infondate al momento, ci sono esigenze di tipo ambientale-paesaggistico, ma ci sono anche le necessità delle comunità locali e delle attività che gravitano sui passi, che per noi restano prioritarie
REDAZIONE Come ogni anno ad inizio stagione il tema del traffico sui Passi Dolomitici è una costante. Sulle barricate gli operatori turistici dei Passi Dolomitici dove vivono e hanno investito. Limitazioni di velocità, blocco ai mezzi e tante altre ipotesi sono ormai caratteristiche d’inizio estate. Ieri il comitato che fa riferimento agli esercenti dei passi si è fatto sentire (articolo seguente), oggi risponde il consigliere provinciale Fabio Luchetta che è anche sindaco di Vallada Agordina.
IL CONSIGLIERE PROVINCIALE FABIO LUCHETTA «Sulla viabilità dei passi dolomitici, e sulla paventata chiusura senza se e senza ma del Gruppo del Sella, si sta facendo confusione. Una cosa è il piano che girava tempo fa, altra cosa è il protocollo d’intesa che abbiamo firmato anche in Provincia». Così il consigliere provinciale delegato alle infrastrutture e ai trasporti, Fabio Luchetta. “Il protocollo d’intesa che abbiamo firmato con le Province autonome, la Regione Veneto e i Comuni di Selva di Val Gardena, Corvara, Canazei e Livinallongo non fissa la chiusura dei passi senza se e senza ma. È un documento che ha come obiettivo la salvaguardia ambientale e che prevede azioni e interventi molteplici: costituire un’organizzazione interprovinciale fra i territori delle tre Province, con la finalità di attuare il piano pluriennale e monitorarne gli sviluppi riguardo l’aumento del trasporto pubblico per favorire l’interscambio con mezzi di trasporto privati, la realizzazione di piste ciclabili, parcheggi dedicati per ciascuna valle, e molto altro.
NON SIAMO MICA A MILANO… RESPINTO IL PIANO DELLA FONDAZIONE UNESCO PER LA MOBILITA’ SOSTENIBILE.
78 OPERATORI TURISTICI INDIGNATI PER LE SCELTE
IL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEI PASSI DOLOMITICI RICORDA IL PROTOCOLLO D’INTESA FIRMATO NEL 2018
PASSO PORDOI Il Comune di Canazei nel 2018, all’unanimità del Consiglio con anche l’attuale Sindaco Giovanni Bernard, ha approvato la relazione avanzata dalla Commissione mobilità sui Passi. Ora cambia il Sindaco, cambiano pure tutte le regole. Quanto è stato lavorato e studiato in un anno e mezzo finisce nel cestino. Dal “Protocollo d’intesa” si evince la presenza di un ulteriore importante documento ma “riservato” che non è concesso divulgare. Grazie alla caparbietà di uno stimato quotidiano risaliamo all’importante documento ma segreto, il PMS ovvero Piano di Mobilità Sostenibile i Passi Dolomitici. Questa è una gravissima mancanza di trasparenza e di democrazia. Non si può decidere nelle stanze segrete e nei sottoscala delle Province il futuro delle Valli dolomitiche e dei Passi del Sellaronda senza un confronto con chi opera nelle Valli e di chi vive e fa vivere i Passi. Non saranno certamente i quattro Passi Dolomitici del Sellaronda a salvare il mondo dai cambiamenti climatici, dal traffico e dalle emissioni di CO2. Il problema del traffico e dell’inquinamento è evidentemente esagerato per motivi ideologici, è un’idea preconcetta, l’inquinamento da CO2 è in Cina e non sui 4 Passi Dolomitici. L’Eurac ha dichiarato che l’inquinamento causato dal traffico è sotto ai limiti di legge consentiti ma sempre l’Eurac dimostra anche che l’inquinamento da traffico è maggiore nei fondovalle. In pochissimi anni avremo le automobili elettriche e quindi il problema del rumore e dell’inquinamento da scarichi degli autoveicoli svanirà da solo. Se la soluzione proposta è di autorizzare il transito sui Passi Dolomitici del Sellaronda solo con automobili elettriche allora siamo tutti d’accordo. Siamo favorevoli che in tutte le quattro Valli dolomitiche da Agordo ad Arabba, da Cavalese a Canazei, da Ponte Gardena e da Chiusa a Selva di Val Gardena, da San Lorenzo di Sebato a Corvara si transiti solo e soltanto con i veicoli elettrici. Rendiamo tutte la valli libere da veicoli a motore diesel e benzina e facciamolo diventare una operazione vera di rispetto dell’ambiente oltre che di marketing territoriale. “I 4 Passi dolomitici del Sellaronda non sono il capro espiatorio dell’Action Plan – dicono dal comitato – Non possiamo condividere il “Piano” sconsiderato di creare parcheggi fuori dai centri abitati per ridurre il traffico dei turisti itineranti e di bloccare solamente i quattro passi dolomitici con le conseguenze che avrà sull’economia delle stesse valli che perdono identità e proposta turistica e che dipendono dall’interscambio di turisti all’interno della regione Dolomitica. Non si può nemmeno di ridurre il traffico dei residenti con il servizio di trasporto pubblico visto che rappresenta la metà del flusso di traffico“. Le più penalizzate sarebbero le attività sui passi che sono anche le più esposte alle incertezze in quanto lavorano prevalentemente col traffico di passaggio, sono le più sensibili al rischio meteorologico, non hanno alternative sulle quali indirizzarsi e sul passaggio hanno investito in lavoro e risorse economiche. Gli imprenditori che sui passi vivono e lavorano, difendono quindi l’importanza dei collegamenti tra le valli nell’economia turistica e richiedono un metodo più partecipativo nell’elaborazione delle politiche del territorio dove essi vivono.