ASSOLTO D’AGOSTINI. IL PROCESSO PER LA MORTE DELLA DOTTORESSA SOTTO LA FRANA DI ALVERA’
CORTINA Carla Catturani, 61 anni, la sera del 4 agosto 2017 morì sotto la frana di Alverà, l’ex dirigente di Veneto Strade, Sandro D’Agostini (foto), è stato assolto con la formula più ampia per non aver commesso il fatto dal giudice Coniglio. Il pubblico ministero Pesco aveva chiesto una condanna a quattro anni di reclusione, gli avvocati un risarcimento danni da un milione di euro. L’accusa: D’Agostini non aveva fatto nulla per prevenire la colata di fango e detriti che scese dal Cristallo e travolse la 61enne ex anestesista in pensione all’Istituto Codivilla Putti di Cortina, uccidendola. Il giudice Antonella Coniglio ha assolto D’Agostini per non aver commesso il fatto: novanta giorni per le motivazioni, sulla base delle quali ci potrebbe essere appello. Nella stessa vicenda, erano stati prosciolti l’ex sindaco ampezzano Andrea Franceschi, l’ex assessore Stefano Verocai e l’allora responsabile dell’Ufficio Lavori pubblici Stefano Zardini Lacedelli.
CORRIERE DELLE ALPI DI OGGI
DAL GIORNALE RADIOPIU DEL 4 AGOSTO 2017
FRANA DI ALVERÀ, UNA PERSONA MORTA E VERIFICHE IN CORSO Questa notte all’1.40 il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato dal Suem per intervenire i supporto dei Vigili del fuoco per una frana caduta nella zona di Alverà. Dalle prime informazioni non si sapevano l’entità del fenomeno, né le conseguenze. Sul posto – si era appena svolta una festa campestre – uno dei volontari della Stazione aveva informato che la strada era interrotta. I soccorritori sono quindi partiti dalle prime case dell’abitato di Alverà, dove era esondato il torrente Bigontina, e dove i Vigili del fuoco stavano verificando la presenza, poi esclusa, di persone all’interno di una prima vettura trascinata dai sassi. I soccorritori con un’unità cinofila hanno quindi iniziato a risalire il greto sommerso da massi e detriti, finché il cane non ha ritrovato il corpo semissommerso di Carla Catturani, 61 anni, all’altezza del bivio per il Brite di Larieto, e 200 metri più sopra un’auto sepolta. La salma è stata quindi liberata e con i mezzi si è provveduto subito a togliere il materiale per guardare all’interno della macchina, risultata vuota.