BORGO VALBELLUNA Le 3 manifestazioni di interesse nei confronti dell’ACC di Mel giunte entro il termine di scadenza e descritte dal Commissario Straordinario nell’incontro al di lunedi, rappresentano un fondamentale snodo di questa difficile vertenza. Ne sono convinti Stefano Bona e Antonio Silvestri della Cgil, perché dimostrano che la realtà industriale di quell’azienda, la determinazione e la competenza dei lavoratori, sono considerati elementi importanti, su cui valutare la possibilità di investire, cosa questa sempre
rivendicata (spesso da soli) dalla FIOM e dalle sue RSU. La manifestazione di interesse non significa la soluzione della vicenda, ma un avvio di un percorso da concretizzare. Merita una soluzione positiva “La vertenza ACC nel tempo ha assunto aspetti che hanno anche rilevanza generale – spiegano Bona e Silvestri – quali l’aver sindacalmente preteso che il commissariamento non fosse meramente gestionale, ma che al contrario si muovesse in un’ottica di valorizzazione industriale”. Con il Governo precedente Italcomp, avrebbe comportato non solo l’impiego di 800 lavoratori e lavoratrici di ACC ed ex Embraco, ma anche
l’idea che l’uscita dalla crisi si poteva raggiungere anche attraverso un ruolo del pubblico quale promotore e attore
diretto di politica industriale. “Al contrario, l’attuale governo e l’attuale ministero guidato dal leghista Giorgetti, in coerenza con l’idea liberista che caratterizza il governo Draghi ed in assenza di alcuna opposizione politica (anche della stessa regione Veneto) ha
semplicemente stracciato quel progetto, derubricandolo a semplice chimera. L’affossamento di Italcomp, assieme alle mai realizzate promesse di sostegno finanziario indispensabile per la continuità produttiva, oltre aver comportato per ovvi motivi spreco di tempo prezioso, sono state probabilmente anche alla base del diffuso scoramento e disorientamento che per tanti mesi hanno tenuto lontani possibili investitori”. Di fronte a tutto ciò, solo la tenuta e la fiducia del sindacato, dei lavoratori e della comunità
della Valbelluna, delle amministrazioni locali, della Chiesa con l’accorato appello di Papa Francesco e della politica
veneta, così come plasticamente dimostrato dalla grande manifestazione di sabato 13 novembre, hanno creato le
condizioni affinché si realizzassero le manifestazioni di interesse.