Tra i lavoratori dipendenti e i pensionati sono poco più di 3 milioni i veneti che dalla prossima settimana fino alla vigilia di Natale riceveranno la tredicesima mensilità. Nei portafogli di queste persone finiranno 3,7 miliardi di euro. A “festeggiare” sarà anche il fisco che, attraverso la ritenuta dell’Irpef, dai contribuenti della nostra regione incasserà ben 1,2 miliardi di euro. Pertanto, alle imprese/società pubbliche/private ubicate in Veneto e all’INPS la gratifica natalizia costerà, al netto dei contributi previdenziali, 4,9 miliardi di euro (vedi Tab. 1).
A fare i conti è stato l’Ufficio studi della CGIA.
La provincia veneta con il più alto numero di beneficiari è Padova che, tra pensionati e dipendenti, ne conta poco più di 592.600. Seguono Verona con 588.200 e Vicenza con quasi 558.000 (vedi Tab. 2).
Come la spenderemo?
In questo momento è molto difficile prevedere cosa acquisteranno i veneti con la tredicesima. Tra il pagamento delle bollette della luce, del gas e la rata del mutuo, anche quest’anno non saranno molti i soldi che verranno destinati agli acquisti natalizi. Visto l’andamento dei consumi registrato nella prima parte dell’anno, si stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali rimanga pressoché lo stesso del 2022, poco sotto al miliardo di euro. Un importo che rispetto a 15 anni fa, comunque, è dimezzato. Come mai? In primo luogo anche perché tantissimi veneti, approfittando del Black Friday, anticipano sempre più spesso a novembre l’acquisto dei doni da mettere sotto l’albero. In secondo luogo perché in questi ultimi anni le famiglie hanno diminuito il budget destinato alle spese “accessorie” e ciò ha comportato una conseguente flessione della propensione a fare i regali nel periodo natalizio.
Sono cresciute di 500mila euro, ma niente taglio delle tasse
Rispetto l’anno scorso, il volume economico complessivo delle tredicesime che verrà erogato nelle prossime settimane ai veneti è incrementato di mezzo milione di euro. Quali sono le ragioni? Innanzitutto perché rispetto al 2022 il numero dei dipendenti presenti nel Veneto è aumentato di 83 mila unità; dopodichè, va ricordato che anche il monte salari è cresciuto rispetto all’anno scorso e questo è riconducibile, in larga misura, al fatto che alcuni importanti contratti di lavoro sono stati rinnovati. Nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, infatti, l’incremento è stato del 5 per cento. Ricordiamo, inoltre, che il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni lorde annue inferiori a 35 mila euro introdotto dal governo Draghi e confermato anche per l’anno prossimo dall’esecutivo guidato dalla Meloni, ha un effetto limitato sulle tredicesime, nella misura di 2 punti percentuali, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro, elevato a 3 punti percentuali se la mensilità aggiuntiva è inferiore a 1.923 euro. Si ricorda, infine, che dei 3 milioni di veneti che percepiranno la tredicesima, 1,3 milioni sono pensionati e 1,8 milioni sono lavoratori dipendenti (vedi Tab. 3).
I regali più gettonati? Gli alimentari
Anche quest’anno i generi alimentari dovrebbero confermarsi la tipologia di regalo natalizio più acquistato dai veneti: seguono i giocattoli, i prodotti tecnologici, i libri, l’abbigliamento/scarpe e gli articoli per la cura della persona. Non c’è alcun dubbio che anche i cosiddetti regali “digitali” saranno tra i più gettonati: potendo essere acquistati senza doversi recare presso i negozi fisici, subiranno un ulteriore aumento rispetto ai volumi registrati l’anno scorso. In particolare gli abbonamenti a piattaforme streaming e buoni regalo per gli acquisti online.
Tanti dipendenti e altrettanti pensionati ricevono anche la 14esima
Per quanto concerne i lavoratori dipendenti, tutti i CCNL prevedono, per legge, la tredicesima mensilità. Inoltre, secondo una stima dell’Ufficio studi della CGIA, i lavoratori dipendenti del settore privato che nel Veneto beneficiano anche della 14esima sono almeno 700.000. La stessa viene erogata nel mese di luglio. I principali contratti nazionali di lavoro che prevedono questa mensilità aggiuntiva sono: l’agricoltura, l’alimentare, l’autotrasporto, il commercio/turismo e il comparto pulizia/multiservizi. La quattordicesima spetta anche ai pensionati, purché non ricevano prestazioni di natura assistenziale come le invalidità civili, gli assegni sociali, rendite INAIL e trattamenti non INPS. Per ricevere questo assegno il destinatario deve aver compiuto 64 anni di età, viene considerato anche il reddito personale del pensionato (quindi non cumulando anche quello del coniuge) e gli anni di contributi versati prima del pensionamento. Sono considerate due diverse fasce reddituali determinate sulla base del trattamento minimo mensile che, nel 2023, ammonta a euro 563,74.