DI RENATO BONA
Il 29 gennaio del 1993 davanti al notaio Giorgio Molinari Raimondi di Belluno veniva siglato l’atto di nascita dell’associazione “Sala di cultura De Luca” con sede al civico 3 di Borgo Pra. Atto che venne registrato il 19 febbraio dello stesso anno. Trent’anni dopo, il fondatore, Francesco “Checo” De Luca non c’è più e, con la sua scomparsa, la sede è stata acquisita ormai da qualche mese dal Collegio veneto dei maestri di sci. All’evento fondativo, ospitato… nella Sala! erano intervenute personalità di ogni settore della vita bellunese, come scriveva Silvano Cavallet, uno dei fondatori (gli altri: Gianfranco Orsini, Eugenio Colleselli, Gianni Pezzei, Felice De Col, Ermano De Col, Sostene Schena, Maurizio Busatta, il vescovo Maffeo Ducoli, Gennaro Pinto, Alberto Luchetta, Giuseppe Cargnel, Mario Penso, Marino Perera, Adolfo Crespan, Giancandido De Martin Topranin, Dino Bridda, Ivano Pocchiesa Cno, Livio Ravagni, Renzo De Luca, Antonio Ganz, Francesco Tomassi, Francesco De Luca, Giuseppe Sacchi, Angelo Baraldo, Franco Iudica, Fabio Costan Durigon, Giuseppe Zanfron). Nell’occasione, venivano illustrati gli scopi che si prefiggeva il neonato sodalizio: attività di divulgazione, studio ed incentivazione anche editoriali di attività attinenti alle arti figurative, musicali, grafiche e letterarie e, ancora: attinenti a problemi di carattere etico, attività di sostegno relative alle manifestazioni promosse, coordinamento ed assecondare iniziative intese a sostenere ed incentivare forme di collaborazione ed assistenza di gruppi, associazioni, comitati tendenti ad esaltare e migliorare le capacità dei propri aderenti volte ai fini del raggiungimento degli scopi istituzionali. Che comprendevano la promozione di studi, incontri, seminari, tavole rotonde anche sui grandi problemi dell’attualità compresi alcolismo, handicap, droga, modi e metodi compartimentali, premi e concorsi a carattere anche regionale, nazionale ed internazionale, iniziative esterne di Comuni, Comunità, Pro loco, Associazioni turistiche, culturaali e del tempo libero, senza trascurare gemellaggi ed intese collaborative con altri sodalizi “per realizzare manifestazioni che producano affratellamento razziale ed espressivo dei popoli” e, ancora: la costituzione di comitati tecnico-scientifici per ogni settore di attività della “De Luca” stessa. Scontato ricordare che, a comporre il primo consiglio direttivo fosse chiamato in qualità di presidente il suo fondatore-principe: Francesco “Checo” De Luca che poté avvalersi della fruttuosa oltre che amichevole collaborazione di Silvano Cavallet come vice presidente, Adolfo Crespan come segretario, e di Franco Iudica e Antonio Ganz come consiglieri. Il presidente De Luca, come riportava il “Notiziario” dell’Associazione stampa bellunese, aveva pronunciato nell’occasione poche parole “ché la presenza di tanti amici le rendeva davvero superflue: è un momenti davvero felice, questo nel quale diventa del tutto naturale ribadire che quanto ho fatto sinora non potrà non trovare nuove energie e nuovi stimoli; assieme, ne sono sicuro, percorreremo ancora molta strada”. Ed è stata davvero lunga, con qualcosa come 1432 manifestazioni accolte nella “De Luca” (sulle quaranta mediamente ogni mese, con punte di un centinaio negli anni 1993, 1994 e 1997) e migliaia di presenze tra protagonisti, di ogni livello e fama, e semplici spettatori dei vari eventi.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Una ruota che gira da un quarto di secolo”): atto costitutivo dell’Associazione con la firma di uno dei fondatori Maffeo Ducoli davanti al notaio Molinari Raimondi e a Francesco De Luca; l’annuncio dell’evento sul Notiziario dell’Associazione stampa bellunese; “Onorcaduti” presente con il commissario Benito Gavazza nell’incontro col presidente della Provincia, Oscar De Bona e quello di Unuci, ufficiali in congedo, Edoardo Giani; altri momenti di eventi ospitati nella “Sala di cultura De Luca” di Borgo Pra.