BELLUNO Il 21 maggio la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare che dispone l’obbligo di dimora nel Comune di Alessandria, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Belluno su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di G.S., albanese di 30 anni, per il reato di rapina aggravata. L’uomo è ritenuto responsabile, in concorso con altri di una rapina in abitazione commessa a Cavarzano Io scorso 16 novembre. In concorso con altri 3 soggetti, si era introdotto mediante effrazione in una abitazione della zona, riuscendo ad asportare un braccialetto in argento e denaro contante. Nel mezzo dell’azione predatoria, i malviventi si accorgevano del rientro a casa del proprietario, che vedendoli si era messo ad urlare per chiedere aiuto. I banditi per guadagnare la fuga reagivano violentemente nei confronti dell’uomo spingendolo a terra mentre con il corpo cercava di bloccarli. L’attività investigativa della Squadra Mobile di Belluno, ha analizzato dapprima i transiti veicolari all’interno della città riuscendo ad isolare una Fiat Bravo e un camper provenienti da Alessandria, entrambi riconducibili ad un gruppo di cittadini albanesi. Verso la fine del dicembre scorso le abitazioni piemontesi dei sospettati erano state perquisite dalla Squadra Mobile di Belluno ed è stato sequestrato l’IPhone di G.S. Le analisi sui tabulati hanno permesso di risalire agli spostamenti fino a Cavarzano. L’ipotesi investigativa che il G.S. fosse dedito a reati predatori é stata confermata anche dalla Policia Nacional spagnola.
La banda di albanesi si muoveva dunque con una Fiat Bravo e un camper, punto logistico a Lambioi. Nella rapina di novembre hanno agito in quattro, interrotti dal padrone di casa. Il bottino una collanina d’argento e denaro contante per qualche centinaia d’euro. Il soggetto con il complice erano già stati arrestati a gennaio in Spagna dove il complice è ancora agli arresti
JACOPO BALLARIN DIRIGENTE SQUADRA MOBILE BELLUNO