BELLUNO Novembre è il mese dedicato alla sensibilizzazione sulla prevenzione e cura del tumore alla prostata. Da qualche mese, in Ulss Dolomiti, c’è una importante novità in ambito radioterapico: sono già 90, di cui il 14% proveniente da fuori Veneto, i pazienti trattati in Ulss Dolomiti con la nuova tecnica che consente il trattamento del tumore alla prostata in sole 5 sedute. I progressi fatti nell’ambito della cura delle malattie oncologiche, con l’avvento della medicina di precisione, sia in ambito medico che radioterapico, hanno portato ad un miglioramento sia dell’ aspettativa che della qualità della vita dei pazienti oncologici. La Radioterapia è un approccio terapeutico di cruciale importanza nel percorso di cura del 50-60% dei pazienti oncologici. La moderna radioterapia è un trattamento sicuro ed altamente efficace che utilizza radiazioni ionizzanti, prevalentemente raggi X ad alta energia, per distruggere le cellule tumorali in modo mirato e selettivo. Può essere utilizzata da sola, o integrata ad altre tipologie di trattamento, sia di tipo chirurgico che chemio-immunoterapico. E’ una specializzazione che tende per sua natura alla multidisciplinarietà, e a sua volta è fondata su un lavoro di squadra condotto da un team interdisciplinare formato da Radioterapisti Oncologi, Fisici Medici, Tecnici di Radiologia ed Infermieri Specializzati, in cui ciascuna figura di questa corposa equipe è importante per raggiungere livelli sempre più alti nella qualità delle proposte terapeutiche. “Grazie a un investimento di circa 2 milioni di euro, il centro di Radioterapia Oncologica dell’Ulss Dolomiti, di cui sono direttore, è stato di recente dotato di un moderno acceleratore lineare e dell’upgrade di quello già in funzione, entrambi integrati con software ad alta tecnologia, per realizzare trattamenti radioterapici di alta precisione in grado di offrire cure radioterapiche di ultima generazione”, spiega Alessandro Magli, direttore della Radioterapia del’Ulss Dolomiti. “Abbiamo quindi potuto implementare un percorso di radioterapia stereotassica (SBRT) o radioterapia ablativa stereotattica (SABR), una tecnica radioterapica d’avanguardia che consente di somministrare con estrema accuratezza e precisione alte dosi di radiazioni a bersagli tumorali di piccole dimensioni provocandone la necrosi, cioè la morte dal punto di vista cellulare”. La SABR non è invasiva e mantiene un’elevata efficacia, tanto da aver trovato applicazioni cliniche in diversi ambiti, da quello uro-oncologico (tumore della prostata, rene, vescica) al carcinoma mammario, fino ai tumori primitivi del polmone in stadio iniziale non candidabili a intervento chirurgico e per il trattamento delle metastasi. “La Radioterapia di Belluno è all’avanguardia a livello regionale e nazionale per il trattamento del tumore della prostata con l’erogazione di alte dosi di radiazioni in sole 3-5 sedute, al posto delle 20-28 eseguite precedentemente”, precisa Magli. “Questa tecnica rappresenta una metodica di eccellenza per la cura delle neoplasie prostatiche, e consente di trattare il tumore con altissima precisionegrazie sia al posizionamento di tre marcatoti fiduciali intraprostici chealla definizione dei volumi oncologici su imaging di risonanza magnetica. Il risultato oncologico è paragonabile a quello ottenibile con la chirurgia, ma l’invasività e gli eventuali effetti collaterali sono ridotti al minimo. Inoltre, la breve durata del trattamento rispetto alla radioterapia convenzionale migliora sensibilmente la qualità di vita del paziente, riducendo gli accessi in ospedale, aspetto fondamentale soprattutto in un territorio caratterizzato da importanti distanze come quello della provincia di Belluno. Dal gennaio 2022 sono stati trattati con tecnica stereotasica90 pazienti con tumore prostatico, selezionati per tumore localizzato, tracciabile e considerato a rischio basso o intermedio, secondo i criteri del National Comprehensive Cancer Network (NCCN). Di qusesti, il 14% proviene da altre regioni Italiane. I risultati ottenuti sono molto buoni: tassi di tossicità a lungo termine minimi e fattibilità del trattamento nel 100% dei casi. Con soddisfazione – conclude Magli – insieme al mio staff, abbiamo intrapreso una strada di alta specializzazione e avanguardia nella lotta al tumore della prostata, uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile, e miriamo a ridurre e alleggerire ulteriormente il percorso terapeutico.”
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