CRESCE IL TURISMO, MA LA MONTAGNA BELLUNESE HA LA CULTURA E LE STRUTTURE PER INTERCETTARE I FLUSSI TURISTICI?
DI DAMIANO TORMEN
ESTATE E TURISMO: MONTAGNA UNICO COMPARTO CHE TIENE GRAZIE AGLI STRANIERI
Sono incoraggianti i dati del turismo estivo in montagna. I numeri del trimestre scorso comunicati da Assoturismo confermano un trend migliore di altri comparti e che la montagna è l’unica tipologia di prodotto che “tiene” con un aumento dello 0,5% degli stranieri rispetto all’estate 2018. Variazione che compensa una leggerissima flessione degli italiani -0,3%. Le località balneari, invece, segnano il -2%, (-2,9% gli italiani, -0,6% gli stranieri); in calo anche campagna (-0,6%) e località lacuali, che vedono un calo delle presenze del -1,9% (-2,4% di italiani e -1,8% dall’estero). Vero crollo, invece, per le località termali: il trimestre segnerebbe il -4,1%, con un calo significativo sia degli italiani (-3,4%) sia degli stranieri (-4,9%). Stranieri in aumento su Alpi e Appennini. Rispetto all’estate 2018, il mercato straniero cresce infatti solo nelle località a interesse artistico-culturale e nelle aree di montagna. Aumentano sensibilmente le presenze da Francia e Europa dell’est; più contenuta la crescita da Paesi Scandinavi, Benelux, Spagna, Russia e Cina. Stabile il mercato statunitense, canadese e brasiliano, mentre sono in flessione quello tedesco, britannico, austriaco, giapponese e indiano. Uncem è d’accordo con la Federazione italiana del Turismo: il ritorno della delega al Mibact riprende un percorso proficuo voluto dal Ministro Dario Franceschini che torna a guidarlo. Ma la situazione che emerge dai recenti dati impone un’attenzione maggiore da parte del Governo per un settore che potrebbe e dovrebbe essere il volano della nostra economia. Anche delle aree montane, non solo nei mesi invernali. Outdoor e benessere sono pilastri dell’offerta turistica di Alpi e Appennino 365 giorni l’anno. La montagna può crescere nei numeri di arrivi, presenze e capacità di spesa dei turisti, italiani e stranieri.