BELLUNO Nel febbraio del 1932, il 10, era di mercoledì, nasceva a Belluno Ugo Neri, figlio di Dino, insegnante elementare, e di Lucia Smali, pure insegnante (è mancata all’età di cento anni), gemello di Emilio (senatore per tre legislature), di Nerina, pure insegnante, di Luciano, già economo dell’Ospedale (mariro di mia sorella Nivia), e Mario, ex sindaco di Belluno degli anni Ottanta. Ugo (del quale ero estimatore ed amico e che con me aveva collaborato sia quando ero a capo della redazione bellunese de Il Gazzettino, sia quando assunsi la direzione del settimanale Settegi Dolomiti) – scomparso il 5 ottobre del 1993 – già dipendente della Provincia nell’Ufficio caccia e pesca – era ed è noto soprattutto quale poeta vernacolo. Si ricorda che il suo esordio artistico avvenne all’Auditorium bellunese nel 1952 in occasione del convengo triveneto dei poeti dialettali, e poi quando fu chiamato a recitare la poesia “L’ostaria” nella trasmissione radiofonica “Il campanile d’oro”. Tre anni più tardi, nel 1955, si impose nel concorso nazionale “Città di Treviglio”, scelto per il primo premio da una giuria della quale era presidente Orio Vergani. Per l’editore Tarantola ed altri ha dato alle stampe numerose raccolte di liriche e racconti. Due anni dopo la sua prematura scomparsa, di Ugo è stato stampato ad iniziativa dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali presieduto dal prof, don Sergio Sacco, l’antologia postuma “Poesie e prose” che oltre a recuperare lavori già apparsi in altri volumi, dava spazio anche ad apprezzati inediti. Dino Bridda, su Il Gazzettino di mercoledì 27 maggio 2015, ricordato che nell’aprile 1975 era stata stampata la raccolta di versi di Ugo Neri “Le oke de Nono Milio”, annunciava che, 40 anni dopo, l’evento editoriale sarebbe stato ricordato nell’ultimo appuntamento della rassegna “L’oro del Piave 2015” nel ristorante “al Borgo”, su iniziativa del Circolo cultura e stampa, con introduzione critica affidata alla prof. Rosetta Girotto Cannarella “che sottolineerà la figura del poeta e le caratteristiche della sua opera, mentre un altro grande autore dialettale bellunese, Thomas Pellegrini, reciterà una selezione di componimenti di Neri”. Nell’occasione la Dolomiti Symphonia Orchestra aveva eseguito le «Quattro stagioni» di Antonio Vivaldi con lettura e commento di sonetti. Fra i tanti, tutti pregevoli, lavori di Ugo Neri, non possiamo trascurare il librone “La gusèla del Vescovà” (con illustrazioni di Franco Fiabane, anch’egli scomparso), edito nell’aprile 1985 per i tipi di Grafiche Antiga di Crocetta del Montello, ad iniziativa di Libreria Mezzaterra di Belluno e Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali. Quella Gusèla che è citata in un bell’articolo di Ezio Etrari, per il “Notiziario ai soci CAI di Verona” del gennaio 2014, “sulla nostra cara guglia che domina la città di Belluno”, a proposito della quale Neri scrisse versi che qui parzialmente proponiamo: Se da Belun se buta su n’ociada se vede in mez le nuvole, ma ela, na ponta te la croda sistemada ciamada Prièta, ancòi Guséla. No le de zerto come le Tre Zime e no la val al Domo de Milan, ma senza paragòi e tante stime le bela e basta! Enca da lontan! La è bela ancòi e doman, de dì e de not. Co piove, co le’ sol, co tira al vent. Con quei che ghe vol ben la fa zignòt, ai mone la ghe mostra, inveze, i dent… Resta da dire, in conclusione di questo ricordo di Ugo Neri poeta dialettale che con delibera 230 del 14 gennaio 2010, sindaco Antonio Prade, il Consiglio comunale di Belluno gli intitolò “Largo Ugo Neri” della nuova area di circolazione all’interno della località Veneggia dall’intersezione con la rotonda di Via G. Mameli, all’intersezione con la rotonda di Via del Candel “considerato che l’orientamento per la denominazione del nuovo toponimo ben s’inquadra nel contesto di uno stretto legame con il territorio del quale fu insigne poeta e che la figura di Ugo Neri ha rappresentato un capitolo importante per la cultura bellunese, alla quale ha dato lustro con poesie dialettali che hanno ottenuto riconoscimenti anche al di fuori della provincia di Belluno”.
NELLE FOTO (Renato Bona e riproduzione dai libri del poeta): Ugo Neri; tabelle col nome del poeta dialettale; il Largo Ugo Neri; Ugo con la madre Lucia; copertine di alcune opere.