di RENATO BONA
Quello di Socchieva fu “testimone” dello storico incontro tra Mussolini e Hitler del 19 luglio 1943 Dopo una decina di puntate si chiude con questo servizio la presentazione del centinaio di cancelli in ferro censiti dall’amico Vincenzo Caputo (col quale hanno collaborato Roberto Reolon per la descrizione tecnica ed Augusto Burlon per la presentazione araldica) ricavandone il libro “Cancelli in ferro a Belluno” edito (luglio 2009, con la tipografia Piave) dall’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali presieduto dal prof, don Sergio Sacco. Va detto che il libro non è una mera elencazione di manufatti: il primo capitolo è infatti intitolato “I fabbri del ferro battuto”e riferisce di: Un tempio del ferro battuto – il Museo Rizzarda a Feltre; riporta quindi l’elenco delle ditte siderurgiche e metallurgiche a tutto il 30 giugno 1932; da conto delle officine fabbrili dismesse a Belluno; presenta le rispettive nomenclature, gli arnesi del fabbro anni Trenta e quelli anni Sessanta; infine richiama la figura di Sant’Eligio patrono dei fabbri. Altro capitolo per i disegni e sintetiche descrizioni degli stemmi di famiglie nobili. Il capitolo più corposo si occupa di Cancelli: cenni di nomenclatura, prima di quello intitolato “Tipi di cancelli, del dopoguerra imitando tipi e temi del passato”; da ultimo quello riservato all’ “Analisi dei cancelli di Belluno”. Il nostro viaggio virtuale sulle orme dei cancelli di Caputo riprende dalla via Col di Salce per il cancello stile liberty del secolo XIX non in buono stato, all’entrata della Villa Corte-Zaglio (secolo XVIII) ormai da tempo in stato di abbandono. Nella vicina località San Fermo, al civico 19, ecco il cancello barocco con griglia verticale con punte di lancia battute e ricco assortimento di ricami, secolo XVIII, in discreto stato, entrata di un rustico già proprietà de Bertoldi Aldo. Stessa via, civico 5, cancello del XX secolo in buono stato, di accesso alla Villa Pagani-Gaggia, con due cancelli pedonali ai lati, opera dell’officina fabbrile Celli e Velo (1925-26) su disegno di Carlo Rizzarda, maestro feltrino. Proprio qui ebbe luogo il famoso incontro Mussolini-Hitler il 19 luglio 1943. Ancora a San Fermo, civico 53, Socchieva, per l’interessante accesso al parco di Villa Pagani-Gaggia; i giardini furono opera nel 1789 del giardiniere-botanico francese Alessandro Poiteau-Le Terrier. Il cancelletto, probabilmente settecentesco, recuperato altrove, fu qui posto nel 1939. Ci spostiamo a Sargnano per il cancello dell’anno 1898 in buono stato, all’entrata di un complesso edilizio un tempo adibito a clinica privata di proprietà del comm. Mario Sartori; sul pilastro destro è indicata la data. Stessa località, civico 151: Caputo scrive. “Tra due pilastri, uno dei quali addossato alla chiesa di San Pietro (secolo XIX) vi è l’entrata alla canonica, priva di cancelletto ma cimata da un piacevole motivo in ferro battuto”. E Reolon specifica: “Dell’antico cancello è rimasto il fastigio fisso con motivo floreale a campanula e volute simmetriche in piatto battuto e chiodato”. Al civico 165, del 1770, in discreto stato, cancello d’ingresso alla Villa Sergnano poi Barcelloni-Corte (secolo XVIII); sul pilastro di sinistra è incisa la data. Nella vicina via Del Vesco, civico 24, del XX secolo e in buono stato il cancello recentemente sistemato, interessante per la sua originalità, da accesso alla corte di una villa risalente ai primi del Novecento. E siamo a Sois, civico 240, del XX secolo in discreto stato, cancello bello e originale risalente ai primi Novecento, interamente in ferro battuto, posto all’entrata della corte di un vecchio stabile. Nella via Vezzano 87 del XIX secolo, in discreto stato, ecco il cancello di accesso alla Villa Agosti (secolo XVIII). Mentre al civico 122 stessa epoca e stesso stato, “bellissimo e originale arco, uno dei pochi ancora esistenti, con grande cancello di accesso ad una proprietà terriera. Sullo sfondo il monte Serva, meta di numerosi escursionisti. Ci avviano a conclusione segnalando che al di là del Piave, località San Pellegrino di via Visome, del XIX secolo, in buono stato, si può ammirare il cancello”Art nouveau” di accesso alla Villa Buzzati Traverso, in origine proprietà Sacello. L’impianto attuale della villa risale al secolo XIX per opera della famiglia Buzzati. Nel 1918 le truppe austro-ungariche dilapidarono la ricca biblioteca. Si segnala un altro accesso alla villa: a ridosso della chiesetta di San Pellegrino (1532) dove sono conservate le ceneri di Dino Buzzati noto scrittore (1906-1972). Ancora a Visome, Via Barba Sep dai Piai 35, Volpere: cancello del XVIII secolo in buono stato, con sovrastante elegante fastigio all’entrata della Villa Coraulo (secolo XVII) ora Angelini, che fu costruita da Tomaso Coraulo (o Cordato) di antica famiglia di letterati e poeti tra cui Giuseppe, il poeta dialettale Barba Sep dai Piai. Buon ultimo il grande cancello della località Visomelle, del XVIII secolo, in non buono stato, di accesso al lungo viale alberato della Villa Alpago, poi Beltramini (secolo XVIII) cimato da uno stemma ora illeggibile. Vi abitò Francesco Alpago (1717-1786) cancelliere del Consiglio dei nobili e autore del “Dizionario delle cose bellunesi”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Cancelli in ferro a Belluno”): l’autore del volume: Vincenzo Caputo; accesso alla villa Corte-Zaglio a Col di Salce; cancello di entrata nella via San Fermo 19 ad un rustico proprietà de Bertoldi Aldo; Socchieva: cancello all’entrata al viale alberato di Villa Pagani-Gaggia; stessa Villa, due cancelli pedonali disegnati da Carlo Rizzarda; ancora Socchieva 53: così l’accesso al parco di Villa Pagani-Gaggia; Sargnano: cancello all’entrata di un complesso che un tempo era clinica privata Sartori; sempre Sargnano: non c’è il cancelletto ma l’entrata alla canonica addossata alla chiesa di San Pietro è cimata da un piacevole motivo in ferro battuto; stessa località e cancello dì ingresso alla Villa Sergnano poi Barcelloni.Corte; Vezzano 87: cancello d’accesso alla Villa Agosti; stessa località, civico 92: grande cancello del bellissimo e originale arco per accedere ad una proprietà terriera; Visome-San Pellegrino: l’accesso al giardino della Villa Buzzati Traverso; altro accesso alla Villa a ridosso della chiesetta di San Pellegrino dove sono conservate le ceneri dello scrittore bellunese Dino Buzzati; Volpere: cancello con sovrastante elegante fastigio all’entrata della Villa Coraulo; località Visomelle: grande cancello di accesso al lungo viale alberato della Villa Alpago poi Beltramini.