di RENATO BONA
Il decano del presbiterio diocesano, monsignor Mario Carlin ha annunciato che un centinaio di aderenti al movimento Monfortano (dal sito monfortani.it leggiamo: “Il Fondatore Luigi Grignion, nato il 31 gennaio 1673 a Montfort, non lontano da Rennes, in Francia, bretone di buona famiglia, diventa sacerdote nel 1700. Muore il 28 aprile 1716, a soli 43 anni, a Saint-Laurent-sur-Sèvre, mentre predica l’ennesima missione. Lo Spirito ne ha fatto il padre o l’ispiratore di tre istituti religiosi: i Missionari della Compagnia di Maria, per la missione di rivelare il mistero della salvezza a chi ancora non lo conosce e di rinnovare lo spirito cristiano nei battezzati; le Figlie della Sapienza, che vivono una spiritualità segnata dall’amore della Sapienza eterna ed incarnata e la missione di rivelare la Sapienza al mondo, denunciando le false sapienze; i Fratelli di San Gabriele, a servizio della formazione umana e spirituale dei giovani. Luigi Maria Grignion di Montfort viene proclamato beato da Leone XIII, il 22 gennaio 1888 e canonizzato da Pio XII, il 20 luglio 1947”) hanno preso l’impegno a sostenere con la preghiera l’Assemblea sinodale “e con me porgono auguri vivissimi per il buon esito”. Lo annuncia “D.F.” nel sito della Diocesi di Belluno-Feltre spiegando che la notizia ha dato il via ai lavori sinodali cui hanno aderito on-line 110 persone. Sul “la” di Carlin si è anche avviata la preghiera comune, preparata e animata dalle “Discepole del Vangelo” di Arabba. E’ così risuonata – si legge – la pagina evangelica in cui Gesù ammonisce: “Nessuno nette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi”. E’ stato il vescovo monsignor Renato Marangoni ad illustrare il senso del primo atto dell’Assemblea affermando che “Dobbiamo accettare che resti ‘incompiuto’ e che ci sia bisogno di ulteriori apporti che predispongano il futuro del nostro camminare insieme, per cui ci incontreremo ancora. Tutto questo – ha specificato il presule – nasce dalle 158 nostre comunità parrocchiali, dai Consigli pastorali, dai parroci. Vi ha lavorato con passione e dedizione l’équipe formata dai vicari e dai delegati foraniali con altri responsabili diocesani. Poi sarà necessario elaborare tutto lungo la settimana e ritrovarci in presenza sabato prossimo. E’ quindi toccato a Giulia De Pra, delegata della Convergenza foraniale Agordo-Livinallongo, ricostruire con sguardo retrospettivo le tappe attraverso le quali si è giunti all’Assemblea, a partire dalla ‘bozza di disegno di collaborazioni tra parrocchie vicine, all’interno delle convergenze foraniali’, che ha sollecitato le 158 comunità parrocchiali a ìun cammino di condivisione’, a un ‘cambio di sguardo’. Poi, nel corso dell’ultima estate, i Consigli pastorali parrocchiali (talora già unitari) hanno elaborato riflessioni e considerazioni, confluite nella sintesi delle foranie, schematizzata su tre domande: Che cosa si intende per parrocchie che collaborano?; Quali atteggiamenti e conversioni sono auspicati?; In quali ambiti e con quali soggetti è prioritario collaborare? Le risposte maturate nelle Convergenze saranno presto disponibili sul sito diocesano. Sui documenti pervenuti si è già innestato un inteso lavoro di équipe, che ha coinvolto con Marangoni, il vicario generale, i vicari foranei e i delegati delle Convergenze foraniali, il vicepresidente del Consiglio pastorale diocesano Francesco Laveder, l’Ufficio per la comunicazione, la segreteria pastorale diocesana, la cancelleria. Si è a lungo riflettuto su quanto elaborato, proponendo infine tre documenti di sintesi, illustrati in assemblea da: Michel Corrent (delegato della Convergenza foraniale Feltre, Lamon e Pedavena), Chiara Fistarol (delegata della Convergenza foraniale Alpago e Longarone- Zoldo), don Luciano Todesco (vicario foraneo di Sedico e Santa Giustina). Le tre linee di sintesi sono divenute oggetto di discussione in otto gruppi, sempre online, per una condivisione aperta all’integrazione o all’emendazione del testo. Dalla vivace discussione, è stato infine spiegato, maturerà nei prossimi giorni la bozza di una “Carta di intenti”, che sarà al centro dei lavori – stavolta in presenza – di sabato prossimo 25 settembre, nel Santuario mariano del Nevegal. In precedenza,, sempre sul sito “chiesabellunofeltre il vescovo Marangoni aveva scritto, fra l’altro che: “Chiesa sinodale è una chiesa di tutti. E ciò che riguarda tutti deve essere trattato e approvato da tutti e questo è avvicinarci al Vangelo di Gesù, è lasciare che esso attraversi e penetri tutto lo spessore di ciò che siamo e facciamo, è ristabilire la dignità di ciascuno. Ci sono richiesti tanto coraggio evangelico e un tirocinio di libertà interiore per ricomprendere l’esperienza di essere parte viva di una comunità ecclesiale come la parrocchia, come la diocesi. Quel ‘tutti’ con cui sempre confrontarci non è questione di numeri da raggiungere. È la ‘forma’ della gratuità e della responsabilità dell’amore. Potremmo azzardare un’ulteriore affermazione: è la forma che Cristo va assumendo nella sua Chiesa”. Ed aveva concluso: “Avvicinandoci all’Assemblea sinodale è importante alzare lo sguardo, non giungervi da sconfortati e delusi, come portassimo con noi soltanto pesi e vuoti. Il desiderio e l’impegno a coinvolgere tutti nel ‘camminare insieme’ può aprire e segnare una stagione nuova di annuncio del Vangelo. È una Chiesa che si lascia rigenerare”.
NELLE FOTO (sito chiesabellunofeltre, Renato Bona): il logo dell’annuncio dell’Assemblea sinodale; monsignor Mario Carlin; il vescovo di Belluno-Feltre mons. Renato Marangoni; Giulia De Pra; Michel Corrent; Chiara Fistarol; don Luciano Todesco; interno del santuario mariano del Nevegal.