“Siamo fortemente preoccupati per la linea rigorista adottata in queste ore dal Governo” dichiarano la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli e la Presidente di Anef Associazione Nazionale Esercenti Impianti a Fune, Valeria Ghezzi (foto) che – proprio alla vigilia dell’inaugurazione della stagione invernale e nonostante i rigidi protocolli di sicurezza adottati da tutti gli operatori – vedono imposta la chiusura degli impianti sciistici. “Il fatturato del turismo invernale – dichiara Lalli – sfiora i dieci miliardi di euro, di cui un terzo delle entrate si realizza proprio nel periodo compreso tra l’Immacolata e l’Epifania. La filiera che vive dell’industria della neve è lunghissima e comprende hotel, ristoranti, trasporti, scuole di sci che con la chiusura delle piste proprio nel momento di loro massima attività rischiano di vedere bruciati fino a tre miliardi di euro”. Le aziende funiviarie presenti in Italia sono oltre 400, con 1500 impianti di risalita (di diversa tipologia). Gli impianti sono serviti da circa 3.200 km di piste (lunghezza lineare), che per il 72% sono dotate di innevamento programmato che richiede oltre 100 milioni di euro: all’inizio della stagione invernale le società impianti hanno sostenuto ormai il 70% dei propri costi per aprire in sicurezza (di trasporto e gestione e non solo sicurezza Covid). Il comparto montagna, nel solo arco alpino, offre lavoro a oltre 120mila persone (la maggior parte delle quali con contratti stagionali). La chiusura sarebbe drammatica per gli impianti e, a catena, tutte le attività/strutture collegate: hotel, rifugi, ristoranti, attività commerciali, maestri di sci, noleggi. “Abbiamo pronte – prosegue Ghezzi – tutte le procedure per evitare le code alle casse per l’acquisto degli skipass, agevoleremo il più possibile l’acquisto dei biglietti e degli abbonamenti online. Faremo poi girare gli impianti alla massima velocità prevista, per far salire le persone più rapidamente e limitare ancora di più le code all’ingresso”. Fondamentale poi ricordare che svolgere attività sportiva all’aperto ha degli indubbi effetti positivi sulla salute del corpo e della mente. Se vissuto con responsabilità, lo sci è uno degli sport più sicuri da questo punto di vista: individuale, distanziato, all’aria aperta, con naso e bocca spesso coperti.