Ermano De Col se ne è andato in silenzio lasciandoci tutti sgomenti. Tramite proprio Radiopiù non posso non ricordare che egli aveva anche sangue agordino nelle vene. Di qualcosa di questa terra, attraversata dalle acque del Cordevole, certamente egli conservò in sé: la chiarezza del dire. Ma se dicessi che era uomo di poche parole, gli farei un torto. Di parole ne ebbe sempre tante, ma mai inutili, mai sprecate. Forse quell’ascendenza agordina lo faceva andare sempre al nocciolo della questione senza perdersi in inutili arzigogoli mentali. Lo ascoltavi volentieri anche se non ti era possibile condividere in pieno le sue parole ed i concetti che esprimeva. Lo ascoltavi con rispetto così come lui rispettava te, pur nella contrapposizione della dialettica politica. Ermano De Col ha attraversato la politica bellunese per tutta la sua vita e nel Municipio di Belluno non ha mai sprecato la sua presenza. Da consigliere, da assessore, da sindaco. Una lunga militanza in Consiglio comunale che fondava le sue radici, prima di tutto, sulla conoscenza della materia da trattare, poi sulla passione dell’amministratore battagliero, poi ancora sullo sconfinato amore per la sua città. Sono state doti che contribuiscono, oggi e domani, a non farlo dimenticare dai suoi concittadini. Ermano era bellunese a tutto tondo, ma con uno sguardo intelligente sul mondo che derivava dal suo bagaglio culturale e dall’esperienza di vita. Egli è stato davvero uomo di cultura. Se parliamo di cultura dobbiamo ricordare i suoi interessi per l’arte, la letteratura, la musica, la storia, il sapere in genere. Ne erano dimostrazione gli appassionati interventi anche in occasione di eventi culturali per i quali spesso veniva richiesto quale protagonista, oratore, fine dicitore. Chi non lo ricorda in bellissime e intense serate insieme alla “mitica” Sala De Luca? Parlando di cultura, per un uomo che ha connotato la sua esistenza sull’essere stato pubblico amministratore e figura politica di primo piano, non si può non ravvisare come tale bagaglio sia invece difficile da intravvedere in buona parte di coloro i quali oggi si lanciano nel medesimo agone pubblico. Perché? Perché in politica, come in tante professioni, se non c’è una piattaforma culturale che ti sorregge rischi di non assolvere bene il tuo compito e di fare danni. E lo si vede… Come ricordare degnamente Ermano? Lo possiamo e lo dobbiamo fare amando Belluno e il suo territorio, studiando, essendo curiosi del mondo, partecipando in pieno alla vita collettiva con generosità. Lo faranno di certo quei bellunesi per i quali, anche nel saluto affettuoso ed amichevole per strada, Ermano De Col è sempre rimasto il “loro” Sindaco!
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