Mi sovvien…
Così in questo tempo primaverile rimembro questa leggenda agordina
El tolech se sta a tolech
Una realtà che gl avi hanno tramandato di generazione in generazione
Si racconta di quel precario equilibrio del manto nevoso tipico proprio di questi giorni
La neve durante il dì sente l incipiente tepore del sole che nel corso del meriggio ne scioglie i cristalli sino quasi a fonderla in una poltiglia acquosa in superficie
Poi pian piano l astro va a dormire e l oscurità la notte portano il freddo che scende anche se di poco sotto lo zero ghiacciandola fino a trasformarla in una crosta che col passare delle ore s indurisce
Al mattino è questa la magia del tolech sulla neve nella quale il pomeriggio precedente sprofondavi ora vi puoi camminare sopra senza paura
Così stai a tolech che meraviglia l incedere sembra quello del Cristo che camminava sulle acque tanta è la gioia del momento
Naturalmente i nostri padri l usavano per tutta una serie di operazioni che si potevano fare Solo in questo periodo dell anno portar legna con la slitta o portar fuori di stalla il letame con l apposita vasca montata sulla slitta ad esempio
La voce correva di casa in casa ancor prima dell alba quando più d uno andava a governar e mungere le mucche
Oggi si sta a tolech
Così tutti si preparavano in fretta per fruire al meglio della magia
Perché si sa essa come nelle favole dura poco
Infatti man mano che la luce del sole arriverà lei sparirà
Se sei mattiniero ti sostiene molto bene ma poi la senti cedere e se non sei svelto rischi di rimanere intrappolato nella massa di neve che nel frattempo si è sciolta
Così realizzo che il tolech questo fenomeno si potrebbe applicare anche ai tempi nostri di pandemia
Un momento ti sembra d esser al sicuro e l altro sei già caduto giù in fondo
Forse nella storia del tolech i nostri nonni non vedevano solo un fenomeno meteo di primavera ma avevano compreso che era pure una parte della vita la forza e la fragilità al tempo stesso il reale e l effimero che si fondono la salute e la malattia in un tutt uno
Mi sovvien disse Alberto di giussano
O tempora o mores declamò un’altro
E del divin poeta Dante
Rimembriamo le parole
Fatte non foste per viver come bruti
Ma per conseguir virtute e conoscenza…
DAGLI ARCHIVI DI RADIO PIU… MAESTRO DI VITA
dedicata a Gianni Busin
AUDIO