BELLUNO Ugo Foscolo, ne I Sepolcri, lo aveva inteso perfettamente: una società che non conserva il culto dei morti fra i suoi valori spirituali più preziosi, non merita di sopravvivere. Abbiamo scelto un passo di Foscolo per raccontarvi una vicenda vergognosa che si è ripetuta a distanza di pochi anni. E’ ancora nel cuore la morte di Martina Bonavera, scomparsa in quel tragico incidente a Salce 9 anni fa, investita mentre stava per andare a scuola. Oggi Francesco Bonavera, il papà affida un messaggio a facebook
“Per la seconda volta, un inutile rappresentate della razza umana si è appropriato di un simbolo. Il simbolo dell’amore di due genitori straziati per la perdita della loro figlia, travolta e uccisa sulla strada. Mi rivolgo a te, che non hai rispetto né per i vivi né per i morti: vergognati.Per inciso, dei nuovi fiori sono già al posto di quelli che hai vergognosamente rubato. Nel caso ti venisse in mente di prendere anche questi, augurati che io non debba mai vederti… mentre lo fai.”
14 marzo 2020, la mamma: «Il 9 marzo 2013 – scrive la madre – la mia vita è cambiata per sempre, dal momento che hanno ucciso mia figlia per strada, mentre andava a scuola. Da quel giorno posso omaggiare la mia adorata figlia di un fiore solo al cimitero o nel luogo dell’immane incidente». Ma, sabato mattina, ecco l’incresciosa scoperta: «Come ogni giorno, sono andata in cimitero e ho annaffiato anche la pianta che è lungo la strada, vicino all’imbocco di Giamosa (poco prima e davanti al consorzio agrario di Belluno). Poi, quando sono uscita di casa, la pianta era sparita. Un sporco ladro e disgraziato l’aveva rubata».
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