SAN TOMASO
DI LUISA MANFROI
Segnalazione di Graziano Del Monego…
DALLA STAMPA ESTERA (GERMANIA): Un cervo ha vissuto lì con gli abitanti del villaggio per anni. Ora l’animale è stato ucciso da un cacciatore di 23 anni. Il tranquillo villaggio di Pecol si trova ai piedi delle Dolomiti nel nord Italia. Nel villaggio di 380 abitanti, l’uccisione di un cervo provoca grande eccitazione. Bambotto, un cervo cresciuto tra le case di Pecol, paese del bellunese, è stato ucciso da un cacciatore. In un post su Facebook, Donatella Zendoli scrive: “Quello era Bambotto. È nato sette anni fa a Pecol. Sua madre Minerva lo ha adagiato su uno zerbino davanti a casa e lo ha affidato a noi del posto.” Da allora il Bambotto è l’amato cervo di Pecol, continua il post. «Scrivo queste righe perché Bamboto è morto. Assassinato da un cacciatore che pensava di aver compiuto un atto eroico e invece si è sempre marchiato come un povero disgraziato che ha sparato a un animale che ti ha mangiato dalle mani e ti ha coccolato finché non si è addormentato pacificamente. Il 23enne ha dovuto cancellare i suoi account sui social media. È stato minacciato e insultato. Ma c’è anche chi difende il cacciatore. Ma Zendoli racconta: “Questo ragazzo aveva detto a tutti intorno a lui che avrebbe ucciso Bambotto, quindi si è trattato di un atto deliberato e gratuito e, ripeto, senza un movente plausibile. Non ha fatto nulla di illegale perché la caccia è consentita. Ma guarda le foto e dimmi se era un cervo aggressivo”. La legge sulla caccia permette di sparare. Coinvolto anche Andrea Zanoni, politico locale. “Questo cervo è stato ucciso ieri da un cacciatore di 23 anni in conformità alla legge”, ha scritto su Facebook, insieme alle foto di Bambotto. «L’attuale legge venatoria e il calendario venatorio del Veneto hanno consentito a questo giovane di uccidere un animale amico dei residenti, dei turisti e di tutti i bambini», continua Zanoni. «Chiedo a tutti gli amanti degli animali e della natura di sostenere attivamente la tutela degli animali e di impegnarsi anche in politica, perché solo con l’impegno di tutti potremo un giorno avere leggi che considerino gli animali come esseri viventi da proteggere e difendere e non come intrattenimento oggetti per persone prive di empatia e rispetto per gli animali e la natura”, scrive il politico locale.
TUTTO HA AVUTO INIZIO DA QUESTA SEGNALAZIONE DI TRE GIORNI FA ALLA RADIO PIU’…IN SEGUITO GRAN PARTE DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONI DEL PAESE SI E’ SONO INTERESSATI DELLA NOTIZIA E DA DUE GIORNI, IN ITALIA, MA ANCHE ALL’ESTERO NE PARLANO TUTTI AVENDO CAPITO CHE “SALIRE SUL CARRO” VALEVA LA PENA