A Modena i ragazzi del Padova Rugby in Carrozzina, hanno conquistato la Coppa Italia nella finalissima tutta veneta, imponendosi per 55-34 sui Mastini Cangrandi Verona. In squadra anche Olga Redigonda di Taibon Agordino, collaboratrice della squadra, in foto la prima in alto a sinistra
intervista di Mirko Mezzacasa
Olga ha 21 anni, l’ultimo compleanno l’ha messa a letto presto, al sorgere del sole è infatti iniziato il gran giorno: la direzione della sua prima partita di rugby in carrozzina valida per il campionato regionale, tra l’Asd Padova Rugby e i Mastini Cangrandi Verona.
“A letto presto – conferma Olga – per non farmi tradire dall’emozione dopo due anni di impegno per arrivare all’ambito traguardo, niente festa di compleanno, ma niente paura, mi rifarò”. Il “Wheelchair Rugby” o Rugby in carrozzina è una disciplina nata in Canada, a Winnipeg, alla fine degli anni settanta ad opera di un gruppo di atleti tetraplegici alla ricerca di un’alternativa alla pallacanestro in carrozzina. Attualmente è praticato in 45 paesi in tutto il mondo e dal 2011 è riconosciuto come disciplina anche in Italia, prima società a Padova: uno sport caratterizzato da rilevante sforzo fisico che offre un grande spettacolo sia agli spettatori che agli atleti.
Olga Redigonda di Taibon Agordino, ultima casa prima di Forno Val, efferevescente ed attiva, pure brava a scuola, nella città patavina frequenta la facoltà di scienze geologiche. “Studio i sassi e i movimenti della terra – racconta Olga – e nei nomenti di relax mi dedico al rugby”. Paradossalmente il rugby, strano per lei originaria della montagna tra campi di ghiaccio e piste da sci.
PASSIONE A PRIMA VISTA
“E’ bastata una sera a Padova – racconta Olga – dove sei anni fa ha iniziato a svilupparsi il rugby in carrozzina per tetraplegici. Il mio conterraneo Davide Giozet, capitano dell’Asd Padova Rugby, mi ha fatto conoscere questa disciplina che ha conquistato il pubblico alle Paraolimpiadi di Londra, a me quei ragazzi hanno accarezzto il cuore, loro mi hanno convinto di mettermi alla prova”. Inizia qui l’avventura della giovane agordina, nei giorni successivi a quel primo incontro dove ricorda di essersi sentita da subito “in famiglia” ha iniziato a frequentare parquet e spogliatoi per rendersi utile a quel gruppo di ragazzi nel pre e post partita e durante gli incontri. “Come si dice in questi casi, visto e piaciuto – dice Olga – in panchina con il Padova ho vissuto momenti fantastici, poi la Federazione Italiana Sport Paraolimpici e Sperimentali ha lanciato l’appello, la ricerca di nuovi arbitri. Mi sono chiesta se ero pronta a intraprendere questa strada e mi sono riposta di si”. Da quel si sono trascorsi due anni di tesseramento con la società di Padova per poi accedere al corso per arbitri superato a pieni voti. “E così la scorsa domenica mi sono ritrovata a dirigere la mia prima partita nel campionato regionale ed è andata bene”.
FUTURO INTERNAZIONALE
A breve Olga sarà a Verona per arbitrare un torneo amichevole, dal 15 al 17 dicembre a Padova dove si disputeranno i primi Campionati Italiani di Wheelchair Rugby tra Padova, Verona, Vicenza, Milano e Roma. “C’è anche un appuntamento internazionale – ricorda Olga con emozione – nei primi giorni di dicembre sarò arbitro ufficiale a Parigi in un torneo femminile”. Il Rugby in carrozzina. Si gioca con una palla rotonda, in palestra, i giocatori si sfidano 4vs4 ma il “contatto”, tanto caro al Rugby, c’è anche qui con i giocatori che battagliano sulle proprie carrozzine per portare il pallone aldilà della linea di meta.
“Il Rugby in carrozzina – conclude Olga Redigonda – come tutti i tipi di sport, ha una funzione stimolante che influisce positivamente a livello motivazionale, sia che venga praticato da normodotati sia che venga praticato da persone affette da disabilità”.