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BELLUNO La lotta alla violenza di genere si fa con azioni concrete, quotidiane, con impegno, determinazione e professionalità. Ma a volte sono necessari anche i simboli. E allora, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle Donne, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, ad accendere le luci sul Comando Provinciale dei Carabinieri di Belluno sono state Arianna (18 anni), Alessia, Zaira, Arianna (più piccola), Lisa, Ambra e Agata (3 anni). Tutte assieme, giovanissime, dai 18 ai 3 anni, e molto emozionate, accanto a donne e uomini dell’Arma e circondate dalle socie del Club Belluno- Feltre di Soroptimist. Sono state loro, donne grandi e piccole, unite per accendere le luci che risvegliano l’attenzione di tutti su un tema tanto delicato quanto di stringente attualità. Alle 18.30, hanno alzato la mano sul cui palmo era scritto in rosso “STOP”. Nonostante le diverse età, esperienze, maturità, capacità di vedere e capire il mondo che le circonda, hanno voluto esserci e con la solo loro presenza hanno reso ancora più importante quel momento. “Quando ho chiesto a loro e ai loro genitori, che le hanno accompagnate, se avevano piacere di partecipare a questo momento insieme a noi, nessuna di loro ha avuto un attimo di esitazione. È stato un sì immediato e forte. Mi ha davvero commosso” ha detto il Colonnello Pigozzo ringraziandole di quel gesto. L’accensione delle luci è avvenuta in contemporanea anche presso la Compagnia Carabinieri di Feltre, dove questa mattina, alla presenza della Presidente e delle socie del Club di Belluno-Feltre di Soroptimist International, della Dottoressa Roberta Gallego, Sostituto Procuratore di Belluno, ma anche del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Sociali di Feltre, è stata inaugurata la seconda stanza presente in provincia, realizzata proprio in collaborazione con il Club di Belluno-Feltre di Soroptimist International. Perché a Feltre? Perché i dati dimostrano quanto sia rilevante il fenomeno in quell’area, rispetto al panorama provinciale: più del 50% dei casi seguiti dall’Arma, infatti, trova avvio nel feltrino. Per questo, il 25 novembre dell’anno scorso, il Comandante Provinciale aveva chiesto alla Presidente di Soroptimist la disponibilità ad avviare il progetto sulla caserma dell’Arma di Feltre che oggi si è concluso, inaugurando lo spazio. “Queste stanze, arredate diversamente dai nostri normali uffici – ha proseguito il Comandante Provinciale – sono uno spazio sicuro e accogliente, dove le donne vittime di violenza possono trovare ascolto e cercare di raccontare la loro storia, spesso difficile anche solo da accettare, figuriamoci a pronunciare. Soroptimist ci ha aiutato a realizzarle e di questo ne siamo davvero grati perché facilita molto il nostro delicato lavoro. Ma devo anche dire che tanti Carabinieri hanno deciso di contribuire personalmente, portando giochi, dei libri, matitine e album da colorare per i bambini che spesso accompagnano le loro mamme. O anche delle piante, un quadro, una candela, per rendere più accogliente quell’ambiente dove per la prima volta si abbatte una barriera di silenzi. L’ho apprezzato molto, perché sono piccoli gesti da cui si capisce quanto sia grande la sensibilità di tutti i Carabinieri su questo tema.” Dall’inizio dell’anno i Carabinieri della provincia di Belluno hanno svolto oltre 280 indagini su fenomeni di violenza sulle donne: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, atti persecutori. Centinaia di ore di colloqui e oltre 135 audizioni protette. Sono state denunciate più di 160 persone ed eseguito oltre 30 misure cautelari. Un impegno importante, che ha visto operare non solo il personale specializzato dell’Arma provinciale, militari – uomini e donne – che hanno seguito un corso di specializzazione presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma e, negli anni, hanno raffinato esperienza e sensibilità sulla gestione di questi casi complessi, ma anche quelli delle Stazioni, a presidio delle più piccole realtà locali. “Abbiamo svolto numerosi incontri con tutti i Carabinieri della provincia, per identificare delle linee di azione e soprattutto scambiare le migliori procedure, affinché i più esperti potessero dare consigli e suggerimenti su come non solo svolgere le indagini a supporto della nostra Procura, che ha una grandissima attenzione e sensibilità sul tema, ma soprattutto confrontarci su come accogliere, supportare e mettersi in ascolto di una donna vittima di violenza. Abbiamo coinvolto gli psicologi dell’Arma per aumentare la nostra capacità di metterci in relazione con l’altro, per cogliere quei segnali che sono spesso fondamentali quando parlare è difficile” ha sottolineato il Colonnello Pigozzo, che ha poi evidenziato l’importanza della rete che supporta le vittime, ricordando l’impegno delle associazioni, come Belluno Donna che, con grande e personale impegno, si mettono a disposizione, professionalmente, per aiutare le donne che hanno avuto il coraggio di denunciare. Allo stesso modo ha ricordato l’importante ruolo svolto dall’ULSS con la rete dei Consultori. L’impegno è su più fronti, evidentemente, da quello del contrasto a quello della prevenzione. Il tema della violenza di genere è ormai parte integrante dell’agenda dei Carabinieri quando incontrano gli studenti delle scuole. “Partire dalla cultura, dalla conoscenza che aiuta a formare una coscienza, è fondamentale. Questo tema non può essere banalizzato mai. Per questo spieghiamo ai tanti ragazzi e ragazze che incontriamo che il rispetto dell’altro è alla base della nostra convivenza. E certi gesti, anche solo certe parole, come ci ha ricordato qualche giorno fa anche la Presidente di Confindustria Berton, possono ferire e sono tanto inaccettabili quanto inascoltabili. Non si può tollerare un comportamento violento, né fisico né verbale, magari giustificandolo come uno scherzo tra coetanei. Dobbiamo diffondere tutti, insieme, istituzioni e famiglie, una cultura del rispetto”. E poi, l’invito alle donne vittime di violenza ma, più in generale, a chiunque sappia, conosca, vede “Le donne vittime di violenza devono sapere che possono rivolgersi a noi con assoluta fiducia. In qualunque momento, le nostre Caserme sono aperte anche solo per parlare, confrontarsi, avere un consiglio, trovare insieme una soluzione, nella massima riservatezza e rispetto. Gli uomini e le donne dell’Arma sono persone che possono aiutarvi a iniziare un percorso, darvi aiuto e accompagnarvi lungo questo cammino verso la serenità. Ma è importante che chiunque sappia, veda, non si giri dall’altra parte. C’è bisogno dell’aiuto di tutti per sconfiggere questo fenomeno. Perché insieme possiamo fare la differenza”. La Presidente di Soroptimist ha ricordato l’impegno dell’Associazione, con i suoi Club presenti in tutto il mondo, a sostenere la lotta contro la violenza sulle donne, non solo in questo giorno ma in “un 25 novembre diffuso, ogni giorno è il 25 novembre”, unendo tutte le donne e gli uomini in un impegno globale. Anche la dottoressa Gallego ha ricordato che questo impegno non è rivolto solo alle donne “perché questo è un tema che riguarda tutte le persone, donne e uomini senza alcuna distinzione” ed ha ricordato come il fenomeno stia registrando una crescita anche solo rispetto allo scorso anno “quasi una denuncia al giorno. E questo ci deve far riflettere su quanto sia importante l’attività di contrasto ma anche quella di prevenzione. Per questo è importante che l’impegno sia massimo da parte di tutti”. E parlando della stanza, nel ringraziare l’Arma e Soroptimist per l’iniziativa, ha sottolineato come questo sia un “approccio gentile, un modo giusto di accogliere ed ascoltare. Perché il dolore di alcune storie è difficile da raccontare e certe volte serve anche un ambiente accogliente, gentile appunto”. Le luci arancioni si spegneranno domani, per riaccendersi tra un anno. Ma l’impegno non si spegnerà certamente, perché, come ha concluso il Colonnello Pigozzo, “non basta un giorno solo, non serve una sensibilità a corrente alternata sull’onda dell’emozione. L’impegno a sconfiggere questo male deve essere una promessa che ognuno di noi, ogni cittadino, fa a se stesso al mattino di ogni giorno, quando si sveglia”.
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