ROMA È stato siglato questa mattina, durante i lavori del Comitato Direttivo Upi, un accordo tra i presidenti delle Province di Belluno, Roberto Padrin, Sondrio, Elio Moretti, e Verbano Cusio Ossola, Arturo Lincio, per dare vita al coordinamento delle Province interamente montane. Il documento – “Per una strategia condivisa e una azione unitaria delle Province montane” – rileva i contenuti dell’articolo 44 della Costituzione che evidenzia l’interesse nazionale per la salvaguardia e la valorizzazione delle zone montane. E parte dai tre commi della legge 56 del 2014 (la cosiddetta legge Delrio) che prevedono l’introduzione di uno specifico regime per le Province montane confinanti con Stati esteri, teso a formalizzare giuridicamente il concetto di specificità montana. Il coordinamento Belluno-Sondrio-Vco ha l’obiettivo di stabilire un confronto costante tra le Province per procedere a un’attenta analisi delle necessità dei territori montani e per concordare strategie comuni di intervento in merito ai rapporti con le altre istituzioni nazionali, regionali e locali. Le Province collaborano inoltre per l’organizzazione e promozione di progetti e iniziative a sostegno dello sviluppo economico, infrastrutturale, sociale, sportivo e culturale del territorio montano. «La Provincia di Belluno, insieme a Sondrio e Verbano Cusio Ossola sta per iniziare una nuova primavera, perché la sensibilità del Parlamento dimostra attenzione verso questi territori, lontani ma non meno importanti degli altri – il commento di Bond -. Ora è necessario lavorare insieme perché questi territori diventino luogo di sperimentazione, anche attraverso la progettualità per le aree interne e particolari attenzioni legislative, per migliorare la vita dei cittadini che vivono in zone montane». «Bene hanno fatto le tre Province a mettersi insieme praticando concretamente l’innovazione positiva che ha introdotto la legge Delrio – aggiunge De Menech -. Proprio la legge Delrio deve essere lo strumento per politiche differenziate a favore delle tre Province non soltanto in termini di finanziamenti speciali, ma soprattutto per norme sul governo del territorio. Tutto ciò, mettendo al centro le grandi opportunità che si fanno avanti, come il Pnrr e le aree interne, e in prospettiva la legge nazionale sulla montagna e la revisione del Testo unico enti locali».
LE DICHIARAZIONI DEI PRESIDENTI DELLE PROVINCIE COINVOLTE NELL’ACCORDO
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