di Renato Bona
“Da Feltre a Puos d’Alpago”. E’ la denominazione del secondo di sei itinerari egregiamente illustrati (testi di Emanuela Rollandini, referenze fotografiche di: archivi Giuliano Dal Mas, Marco Maierotti, della stessa Rollandini, dell’Amministrazione provinciale di Belluno, della Comunità montana Centro Cadore, Musei civici di Belluno e di Feltre, fotografo Vito Vecellio; progetto grafico e stampa Antiga di Crocetta del Montello; coordinamento del Servizio cultura di Palazzo Piloni) nel libretto-guida del dicembre 2007 intitolato: “La pittura dell’Ottocento nel bellunese. Itinerari”. Partiamo dunque da Feltre, in particolare da Palazzo Berton che fu edificato nella Piazza Trento e Trieste in stile neocinquecentesco su progetto di Giuseppe Segusini: elegante prospetto ritmato da colonne e pilastri di ordine gigante, ampia terrazza affacciata sulla sottostante Piazza Castaldi. Gli interventi decorativi si devono “a due artisti che più volte hanno affiancato il loro lavoro a quello dell’architetto feltrino: Marco Casagrande per le sculture e Giovanni De Min per gli affreschi”. Galleria d’arte moderna”Carlo Rizzarda” nella via Paradiso: risale al 1992 il dono alla Città da parte del maestro del ferro battuto, di tutte le sue opere e la sua raccolta d’arte, destinate a dar vita ad un museo per il quale, qualche anno prima aveva acquistato il cinquecentesco palazzo Cumano dove il 5 maggio 1938 veniva inaugurata la galleria a lui intitolata. Palazzo Guarnieri, nella Piazza Maggiore: costruito a partire dal 1835, dove c’era un edificio gotico, con Segusini che “sceglieva di farsi interprete dello stile architettonico quattrocentesco ritmando il severo volume dell’edificio con sequenze di finestre archiacute e trilobate”. La data 1869 visibile sulla facciata è probabilmente quella della fine dei lavori, compresa una ricca decorazione a rilievo con finti elementi architettonici, trofei e stelle di David. Ed eccoci al Teatro della Sena, nella via Luzzo: all’interno del Palazzo della Ragione dove in origine vi era il salone del cinquecentesco edificio. Fu utilizzato per rappresentazioni teatrali già all’inizio XVII secolo; venne dotato di palchi nel 1684 e nel 1741 e quindi rimase inutilizzato per molto tempo dopo i gravi danni del 1769 conseguenti ad un fulmine. La ristrutturazione fu curata dal 1802 dal celebre architetto neoclassico Antonio Selva, lo stesso del La Fenice di Venezia e del Verdi di Trieste, che fra l’altro ebbe la collaborazione dell’architetto locale Antonio De Boni. Museo Civico nella via Lorenzo Luzzo: inaugurato nel 1903 nella sala municipale, trovò la sua collocazione definitiva nel 1928 a Palazzo Vuillabruna. L’ordinamento “affidato all’architetto Alberto Alpago Novello, era quello di una casa-museo, rispettato anche successivamente per il primo piano mentre al secondo è oggi allestita una pinacoteca”. Infine per quanto riguarda Feltre: Villa Valduga della frazione Pren (visitabile nei mesi estivi, su prenotazione) che propone led decorazioni pittoriche del settecentesco complesso, realizzate dal trevigiano Pietro Pajetta di Serravalle: scene pastorali, allegorie, ritratti, Toilette di Venere. Ci spostiamo in quel di Mel dove è possibile visitare la Chiesa di Santa Maria Annunziata dove nel gennaio del 1853 il pittore bellunese Giovanni De Min era impegnato “a sviluppare le composizioni che nella prossima primavera dipingerò nel coro della chiesa di Mel” come egli stesso scriveva all’amico Giuseppe Segusini. Dedicata a Santa Maria Assunta è invece la chiesa di Lentiai dove nella sagrestia (visitabile su prenotazione) si può ammirare la “Madonna di Caravaggio” 1897-98, olio su tela, dello zumellese (di Villa di Villa) Luigi Cima. Penultima tappa in quel di San Pellegrino alla Villa Buzzati (visitabile su prenotazione): Emanuela Rollandini annota fra l’altro: “La semplicità del lungo corpo di fabbrica è ritmata solo da un elemento centrale, affiancato da due ali più basse ed arretrate. Nel giardino antistante si innalza la semplice volumetria del granaio, che gli affreschi. trasformano in un castello diroccato…”. Conclusione dell’itinerario con la puntata alla Chiesa del Redentore nella località Bastia di Puos d’Alpago (vistabile su prenotazione): anche qui è presente Giovanni De Min il quale, sempre scrivendo all’amico Segusini, precisava nel giugno 1884: “…l’argomento che dipingo in questa chiesa è senza soggetto; è una unione di santi dei nomi della famiglia Gera. Nel soffitto ho messo nel mezzo il Redentore (essendo la chiesa ad esso dedicata) con i santi maschi che gli stano intorno. Le sante, portanti il nome delle femmine di famiglia, le ho collocate nel presbiterio, sopra l’altare, aventi nel mezzo la Beata Vergine del Rosario”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libretto-guida “La pittura dell’Ottocento nel Bellunese. Itinerari” edito dalla Provincia di Belluno): Palazzo Berton a Feltre, Piazza Trento e Trieste, di Giovanni De Min: “Il ritorno dei crociati feltrini dalla Terrasanta, con Giovanni da Vidor loro condottiero; nella via Paradiso la galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda”; fra le altre opere, quella di Gaetano Previati: “Capelli d’oro”, pastello su carta; uno scorcio di Palazzo Guarnieri; di Alfonso Savini: “La disfatta di Ezzelino da Romano”, 1869, olio su tela; il Piccolo Teatro feltrino della Sena; il Museo civico di Feltre; ritratto della contessa Villabruna, terzo decennio del XIX secolo, olio su tela, di pittore lombardo; Villa Valduga nella frazione Pren; “Toilette di Venere”, di Pietro Pajetta, 1897, tempera su intonaco; la chiesa di Santa Maria Annunziata di Mel; anche qui un’opera del De Min: “Crocifissione di Cristo”; Santa Maria Assunta di Lentiai; nella sagrestia: “La Madonna di Caravaggio” di Luigi Cima; Villa Buzzati a San Pellegrino, Belluno; chiesa del Redentore a Bastia di Puos d’Alpago; ancora di De Min: “Madonna con Bambino, e le Sante Anna, Giovanna, Laura, Augusta, Caterina, Elisabetta e lo Spirito Santo, affresco del 1844.