Il 14 dicembre 1998 la comunità montana Val Belluna ha approvato il progetto “I capitelli del territorio di Limana, Sedico e Sospirolo – Il recupero della Via Crucis” per interventi di restauro e conservazione che hanno beneficiato di finanziamento comunitario nell’ambito del Programma Leader II attuato dal Gruppo di azione locale Gal 2 Prealpi e Dolomiti bellunesi e feltrine”. La “Val Belluna” ha quindi affidato il relativo incarico di inventariazione, catalogazione, schedatura delle “testimonianze minori”, oltre alla redazione di un piano di intervento-progetto di recupero per la “Via Crucis di Limana, al gruppo professionale coordinato dall’architetto Renato Da Re di Sedico (architetto Lio Parcianello; Gianni De Vecchi per le ricerche storiche su Sedico e Sospirolo; Michele Buoso per quelle su Limana). In conclusione dell’intensa attività è stato dato alle stampe nel novembre del 2001 (Promotor di Cal de Formiga di Santa Giustina) un prezioso volume intitolato “Atlante dei capitelli, cappelle, edicole, con piani di restauro e conservazione. Inventario e catalogo del patrimonio esistente”. SEDICO. 26 soggetti tra capitelli, edicole ed altari “tariòl”) lungo due itinerari nella parte bassa ed in quella alta del comune, col primo che parte da Sedico e termina a Carmegn al confine con Belluno toccando Landris, Seghe di Villa, Villa, Meli, Bribano. Bribanet, Villabrosa, Longano, Maieran, Gresal, Roncada, Noal, Roe Alte, Poian, Roe Basse, Prapavei, Boscon e appunto Carmegn: 10 capitelli, 4 nicchie, 4 tra altarioli e croci; c’è a questo punto un’opportuna segnalazione: la presenza di “importanti emergenze architettoniche che arricchiscono l’offerta turistico-culturale: le residenze nobiliari di Landris, villa Patt, villa Crotta, numerose chiese e chiesette, nuclei e borghi rurali, il castelliere di Noàl”. L’altro itinerario muove da Peron, per concludersi a Barp; anche questo confina con Belluno dopo aver toccato Peron, Casate, Passo Cervo, Bolago, Libano e Barp¬: individuati 6 capitelli, 1 nicchia ed un altari olio. Altra utile segnalazione: “lungo questo itinerario sono collocate due tra le più importanti testimonianze architettoniche: il capitello della Madonna ‘del la Son’ (o Madonna di Pescul) a Passo Cervo, sopra Peron, e quello della Madonna del Carmine di Libano. Il percorso si caratterizza per le particolari caratteristiche del paesaggio ai piedi del monte Peron, per le vedute panoramiche (la Certosa di Vedana sull’altra sponda del Cordevole) ed i paesaggi della Val Belluna che si godono dai dintorni di Libano”. SOSPIROLO. 26 tra capitelli, edicole, pitture murali ed altari. Anche qui due itinerari: uno nella parte sud-occidentale del paese, l’altro in quella nord-orientale e nella valle del Mis. Nel primo, da Sospirolo ad Oregne ai confini con Santa Giustina, si trovano 6 capitelli, 3 edicole, 3 pitture murali ed altrettanti altarioli e tocca Sospirolo, Campanil, Susin, Maras, Levinoz, Moldoi, San Zenon e Campaz; il secondo che va dalla Certosa di Vedana termina nella Valle del Mis, contempla 4 capitelli, 1 edicola e 6 altarioli passando per Torbe, Belvedere, Gron, Camolino, Mezzaterra, Mis, Pascoli, Gena Bassa, Media, Alta, Nusieda. Qui si trovano “alcuni degli esempi più importanti dell’architettura religiosa della zona: la Certosa di Vedana, la chiesa di Santa Giuliana e quella di San Michele sopra Mis. Inoltre il percorso si caratterizza per le contraddizioni del paesaggio: dalle campagne di Gron alla selvaggia valle del Mis, dal paesaggio lunare delle Masiere all’oasi naturale delle Torbe”. LIMANA. 29 tra capitelli, edicole, pitture murali ed altari. Qui gli itinerari sono tre oltre a quello della Via Crucis (per la sua unicità è stato considerato itinerario a se stante ed accompagnato da un piano di valorizzazione con progetto di restauro “pilota”). Il primo da Limana attraverso la comunale di Val Fiera termina a Valmorel ed è il più ricco di testimonianze dato che vi sono 12 capitelli e 5 edicole attraverso Cesa, Pieve, Canè, Triches, Navenze e Valmorel, oltre a due brevi deviazioni a Polentes e Cross. Interessante in particolare per “pregevoli nuclei ed edifici di antico impianto”. Il secondo parte da Valmorel e torna a Limana lungo la comunale della Val Piana, toccando Laste e Giaòn. Due importanti capitelli: Laste (il più antico del comune) e quello di Santa Rita in Val Piana, legato alla figura del giornalista e scrittore bellunese Dino Buzzati; considerati minori un “tariol” ed una piccola edicola. Ed eccoci al terzo che muove da Limana e tocca Navasa e Ceresera; qui vi sono solo tre manufatti uno dei quali è il capitello di Col di Navasa, originale per forma e materiali utilizzati. NELLE FOTO (riproduzioni delle immagini di Renato Da Re dall’Atlante dei capitelli, Cappelle, Edicole): il capitello di Sant’Antonio a Landris, di Vincenzo Pagnussat; la nicchia di Sant’Antonio a Seghe di Villa; il capitello case Tibolla di Villa, tutti di Sedico; l’edicola della Madonna presso la Certosa di Vedana; il capitello della Madonna a Maras; la pittura murale di S. Antonio da Padova e Madonna con Bambino a San Zenon, tutti di Sospirolo; l’antico capitello a Laste; l’edicola di Santa Barbara a Triches; il capitello di Santa Chiara a Navasa, tutti di Limana.