****
VAL DI ZOLDO Il Comune di Val di Zoldo affronta sfide nel concludere le pratiche di cittadinanza italo-brasiliana, con priorità ai cittadini brasiliani, esponendosi a rischi legali. La gestione delle cittadinanze iure sanguinis e dei residenti italiani diventa complessa, poiché l’attenzione è focalizzata sul Brasile. L’ufficio stato civile lavora principalmente per il Brasile, causando rallentamenti per i cittadini italiani. Con 551 atti dall’estero in attesa di trascrizione, la situazione si aggrava, influenzata dalla pratica del riconoscimento giudiziale della cittadinanza italiana iure sanguinis. Questo crea un sovraccarico di atti da trascrivere, mettendo a rischio l’efficienza dei servizi comunali. La questione coinvolge diversi Comuni, richiedendo un’analisi approfondita della radice del problema. “Questo accade ormai senza soluzione di continuità – dice il sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin – Arriva il corriere e scarica il pacco di atti con in cima la sentenza del Tribunale, in genere di Roma, con tanto di ordine di adempimento. E quindi che si fa ? Si prova a tamponare, rincorrendo le diffide degli avvocati che invocano denunce per omissione di atti d’ufficio, risarcimenti e ricorsi per le mancate trascrizioni. Ma visto che non esistono solo le pratiche dei brasiliani da gestire si rimane indietro e prima o poi il ricorso arriva, come è appena accaduto a Val di Zoldo con un ricorso al TAR per mancata ottemperanza a una sentenza. L’ennesimo scandalo legato allo iure sanguinis. E non è certo un problema che riguarda solo Val di Zoldo, decine e decine di Comuni sono sommersi di pratiche. Qualcuno vorrà prima o poi andare alla “radice” del problema?”.
******