Il giovane saliva la zona del Pilastro, erano in molti in marcia verso il Rifugio Di Bona per sciare lungo il canalone della Tofana
CORTINA Attorno alle 9.30 il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato per una valanga staccatasi in Tofana, che ha coinvolto uno scialpinista. Scendendo dalla Rozes assieme al fratello, un giovane scialpinista bellunese, Tommaso Redolfi di 23 anni, anziché prendere il rientro classico dallo spallone, si è tenuto a destra dello Spigolo Zero e ha preso un canale che porta dietro Punta Marietta. A metà discesa si è però staccata una valanga che lo ha trascinato per oltre 200 metri. Il fratello Francesco di 27 anni, rimasto più in alto, ha subito lanciato l’allarme e sul posto si è diretto l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, dopo aver imbarcato personale del Soccorso alpino e della Guardia di finanza di Cortina. Una volta individuato il corpo a circa 2.550 metri di quota, i soccorritori sono stati sbarcati con un verricello di 70 metri. La salma, ricomposta e imbarellata, è stata recuperata e trasportata a valle, per essere poi accompagnata nella cella mortuaria di Cortina. L’eliambulanza ha imbarcato anche il fratello del giovane, rimasto illeso. Si è trattato di un incidente, una drammatica fatalità e il Pubblico Ministero Katjuscia D’Orlando, ha messo da subito la salma a disposizione dei famigliari. Sul posto oltre agli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cortina e i sanitari del Suem 118 anche i carabinieri della stazione di Cortina. Tutti si sono dati da fare per portare aiuto al giovan, purtroppo tutto è stato inutile.
Morire a vent’anni, vedere morire il fratello a vent’anni senza poter fare nulla se non urlare al cielo, comporre il 118 con il tremore delle mani e affidarsi al fato. Una cattiveria della vita, terribile, di quelle che segnano. Me li immagino i due fratelli, salire in auto dopo 40 giorni di quarantena senza violare alcun divieto perché l’ordinanza della Regione lo concede da giorni, uno spostamento per praticare lo sport. Tommaso di sport ne praticava tanti, ma amava soprattutto lo sci. Me lo immagino, nel pieno dei vent’anni, carico di adrenalina riprendersi quella liberà negatagli dall’8 marzo scorso. Una voglia matta di sentire l’aria sulla faccia, l’ebbrezza di inforcare gli sci, scendere con il sorriso sulle labbra seguito dal suo fratellone. Una cattiveria della vita interrompere quel sogno e causare tanto dolore ai suoi famigliari, ma non solo, perché una tragedia così grande sconvolge l’intera Belluno dove Tommaso abitava, sconvolge un’intera provincia che si unisce nel dolore, e tutto il popolo dolomitico che per settimane ha guardato dalla finestra le montagne imbiancate, mai come quest’anno, splendenti sotto al sole, mai una primavera tanto dolce. Nessuna colpa ai due giovani e ai tanti che si sono ripresi la libertà negata in questo fine settimana, il primo dopo il lockdown, una libera uscita legittima. Per chi resta il dolore è enorme, e in questo momento mi sento di dire solo forza Francesco, non sarà facile esprimere il terrore che hai dentro a parole, ma cerca di spiegare alle persone attorno a te cosa provi. Gli amici intimi e i famigliari vorranno aiutarti, ma non sempre sapranno come, per cui dire loro come ti senti e come vuoi che si comportino li aiuterà a capire come esserti di aiuto. Fatti forza Francesco, anche quando ti chiederanno come stanno i tuoi genitori e potrà sembrare doloroso e irriverente perché avrai come la sensazione che la gente ignori i tuoi sentimenti a vantaggio di altri. Ma lo faranno solo per esserti di aiuto e potrebbero sentirsi a disagio nel chiederti direttamente come stai, le tue emozioni e il tuo modo di affrontare il dolore avranno sempre la stessa valenza di chiunque altro. Caro Francesco che i ricordi felici del tempo che hai trascorso con Tommaso inondino il tuo cuore addolorato e quando i morsi del dolore si faranno più forti trasformali in lacrime ma dietro ci sarà sempre un sorriso, quello contagioso che ti ha reso complice del tuo fratellino.
mirko
IL VIDEO DEL RECUPERO
L’INTERVENTO DI GIANPAOLO BOTTACIN DURANTE LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI, l’appello alla prudenza
Un’altra valanga si è staccata nella mattinata da Punta Penia in Marmolada. Non risultano persone coinvolte.