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Valentina Pallua, classe 1987, originaria di Falcade e assistente sociale a Gaiarine, nel Trevigiano, si è aggiudicata il secondo premio del concorso “Francesco Saverio Pavone” indetto dal consiglio regionale e dedicato al magistrato che fu anche procuratore capo a Belluno.
LA TESI “Veneto tra mafia e vittimizzazione – No vò a combater – Riflessioni sulla regione che non voleva riconoscersi”. Il lavoro, discusso all’Università di Bologna e premiato con 2000 euro, analizza il radicamento della criminalità organizzata in Veneto. Il concorso, promosso dal consiglio regionale, onora il magistrato Pavone e mira a sensibilizzare i giovani ricercatori sul fenomeno mafioso in Veneto. La tesi sarà pubblicata per contribuire alla diffusione di conoscenze cruciali