di CAMILLO DE PELLEGRIN, SINDACO VAL DI ZOLDO
VAL DI ZOLDO E’ di ieri la notizia che è stato letteralmente abbattuto l’ennesimo autovelox , questa volta quello installato al Passo Giau dal Comune di Colle Santa Lucia. Pare che la tecnica sia la stessa utilizzata dal vandalo soprannominato “Fleximan” a cui si attribuiscono altri 8 danneggiamenti di autovelox in provincia di Rovigo.
Ora, se quegli autovelox sono installati è perché una normativa statale a monte lo consente. L’installazione è stata autorizzata, esiste un’omologazione dell’apparecchiatura che rileva la velocità e tutti questi autovelox sono stati installati con risorse pubbliche, di tutti noi. Le opinioni sull’opportunità di effettuare il controllo della velocità con queste apparecchiature sono diverse, è una questione sicuramente controversa da approfondire, il tema però oggi è un altro. Sta di fatto che le azioni compiute da questo o questi soggetti, oltre ad essere riprovevoli a prescindere, stanno ingenerando una situazione a mio parere molto pericolosa; Fleximan sui social è diventato una sorta di “eroe”. Il giustiziere degli automobilisti. Basta leggere i commenti agli articoli per rendersene conto: “Non so chi tu sia ma meriti un monumento…disobbedienza civile…non fermarti” “una medaglia a questa persona” “C’è un supereroe in Veneto”. E avanti così. Centinaia di messaggi. Ora, se fosse solo questo, per quanto sia deprecabile inneggiare alla distruzione di cose altrui e a maggior ragione della cosa pubblica, si potrebbe semplicemente censurare come frutto di una sottocultura imperante che disprezza tutto ciò che è pubblico. Qui però il rischio è un altro ed è quello di fomentare e legittimare un certo tipo di pensiero: gli autovelox vanno distrutti, sono da combattere, la polizia locale quindi è da combattere. Pericoloso che per azioni di questo tipo, che spesso rimangono impunite dal punto di vista penale per l’impossibilità di rintracciare gli autori, non ci sia nemmeno la sanzione della condanna sociale da parte della collettività, al contrario si diventa eroi ed eroine. Ecco, questo è veramente deleterio, ed è un pensiero che si sta già facendo strada. Un esempio viene da un commento all’articolo sui fatti del passo Giau postato ieri su facebook: “io segherei l’auto dei vigili di Feltre in 2. Puntuali in superstrada Fenadora Anzù sotto al cavalcavia…..durante orari uscita dal lavoro”. Dalle parole ai fatti certo ce ne passa, e fortunatamente si leggono, seppur meno numerosi, anche commenti di dissenso e dissociazione da questi gesti, ma sono comunque affermazioni gravi e la possibilità che dilaghi questo tipo di pensiero in un’epoca governata dai social non deve essere sottovalutato. Quale può essere l’effetto su menti fragili? Cosa potrà accadere quando gli agenti che utilizzano gli strumenti di controllo della velocità in modalità contestazione immediata fermeranno un automobilista e gli eleveranno una sanzione, spesso di importo consistente e magari dovranno provvedere al ritiro della patente? Quali potranno essere le reazioni in un clima come quello che si sta generando? A maggior ragione quindi, la risposta di condanna da parte non solo delle Istituzioni , ma di tutta la collettività, a fatti di vandalismo di questo tipo dovrebbe essere forte e unanime, perché sulle strade a presidiare quelle strumentazioni, e quasi sempre disarmati, ci sono i nostri agenti di Polizia Locale, amati e odiati, ma che prima di tutto sono persone, mariti, figli, madri che svolgono un servizio imprescindibile per la sicurezza delle nostre comunità.