BELLUNO Avevamo accennato ad Alleghe nella precedente tappa del nostro “viaggio” in ambito provinciale guidati dal pregevole volume degli storici Giovanni Fabbiani e Giuseppe Sorge: “Belluno e provincia nelle vecchie cartoline”, splendida iniziativa del Lions club bellunese che lo face stampare (Officine grafiche Longo e Zoppelli di Treviso) nel dicembre 1975 da Canova edizioni. Vi torniamo ora riportando il commento dei due storici alla fotografia intitolata: “Nasce l’hockey su ghiaccio”. Eccolo: “L’hockey su ghiaccio, ad Alleghe, ha origini remote. Sullo specchio ghiacciato del lago, prima che venisse trasformato in bacino idroelettrico dalla Sade, i ragazzi trascorrevano ore ed ore a pattinare. Le prime squadre di hockey risalgono al 1925, epoca di questa cartolina. Il pae34se, sullo sfondo, si è arricchito di case”. Ma non solo hockey… L’immagine successiva è intitolata “Il campanile e la chiesa di Alleghe” e reca questa dicitura: “Viene ricostruita dopo il 1771. Sullo sfondo il monte Spiz da dove si staccò l’immane frana. Sulla piazza, oltre alla chiesa, si affacciava un tempo il municipio, dove erano sistemate a piano terra, anche le scuole. Fra il municipio e la chiesa sorgeva il cimitero che fu eliminato all’inizio del secolo, costruendovi al suo posto la fontana che figura nella cartolina. Prima che il turismo vi prendesse piede, sul finire del secolo scorso, Alleghe ospitava alcune fabbriche di posate, forbici, coltelli ed altri strumenti in acciaio che a Venezia venivano spacciati come lavori inglesi”. Altre due vecchie cartoline fra le 157 scelte e commentate da Fabbiani-Sorge sono dedicate a Caprile, che di Alleghe è frazione. La prima porta il titolo: “Caprile – Ai confini della Serenissima” e la seguente didascalia: “Caprile nel 1897 nell’alveo del Cordevole. Per la sua posizione geografica fin dal secolo scorso Caprile era frequentata da forestieri che trovavano alloggio in alcuni alberghi. Uno di questi, l’Alberto Posta è gestito dalla medesima famiglia da oltre 100 anni. La clientela era costituita esclusivamente da inglesi che in quel tempo si spingevano in Caprile per esplorare i massicci del Pelmo, della Marmolada e del Civetta. Sempre in quegli anni il nascente alpinismo dolomitico Aveva in Caprile la sede di famose guide. Tra gli ospiti illustri di Caprile si ricordano l’Abate Antonio Stoppani, Giosuè Carducci, il Cardinale Achille Ratti, prima che diventasse Pontefice, il cardinale inglese Merry Del Val. La seconda cartolina d’epoca è intitolata: “Caprile via XX Settembre” ed è accompagnata da questa illustrazione: “Nella borgata vecchia di Caprile, verso la confluenza del Cordevole col Fiorentina, nella piazzetta San Marco fra case antiche con belle finestre ornate d’eleganti inferriate, c’è una colonna portante in cima il leone di San Marco. Venne eretta nel 1609, in onore di Scipione Benzoni cui Venezia aveva delegato la risoluzione d’una vertenza di confini tra Caprile e Colle S. Lucia. Il vetusto monumento venne travolto dall’alluvione del 1966, venne restaurato nel 1968 con una nuova colonna donata da Venezia, rifatto lo stemma di casa Benzoni, venne riposta l’iscrizione salvata e in alto tornò il vecchio Leone con le ali, rifatte queste perché in un’invasione i livinallonghesi, secoli or sono, le avevano rubate. Sul retro di queste antiche case si trovano i forni fusori dei metalli estratti dalle miniere di Colle S,. Lucia. Il metallo fuso veniva poi esportato in verghe oppure lavorato nelle officine di Fusine, uno dei villaggi sommersi dalle acque del lago di Alleghe”.